Quando, anni fa, avemmo il piacere di recensire positivamente il precedente lavoro discografico del gruppo milanese -“Jesce a lla” (2006) – non ci potemmo esimere dal considerare come e quanto nella vita della formazione e nella genesi di quel disco fosse stata fondamentale la lunga gavetta, verrebbe da dire “militanza”, condotta dai suoi componenti dentro e fuori centri sociali occupati, stanzoni e circoli di ballo della metropoli e tutte le opportunità che Milano e il suo hinterland possa offrire alla pratica della passione musicale. Anche questo “South Beat” scaturisce dalla medesima matrice ma segna un deciso passo in avanti per Canto Antico. Non soltanto per la comparsa in scaletta di composizioni originali del trio ma anche, se non forse addirittura soprattutto, per una maturità complessiva che emerge fin dal primo ascolto. Materia da trattare e interpretare il folk dalle regioni meridionali d’Italia servito su un piatto di portata ricco e saporito, impreziosito dai sedimenti di ascolti nella Milano cosmopolita che hanno sicuramente condizionato Canto Antico nella sua maturazione musicale e umana. E non da ultimo, favorito l’azzeccata scelta dei numerosi ospiti. “South Beat”: non sappiamo se il tentativo messo in atto dal gruppo di trovare una nuova definizione per il genere musicale prediletto sortirà qualche effetto positivo; ma sappiamo che si tratta sicuramente di uno dei più convinti e convincenti dischi del 2014. Un gran bel lavoro! www.cantoantico.it/
Roberto G. Sacchi
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