Nati nel 1996 sulla scia del movimento posse da un lato e del recupero delle tradizioni musicali salentine dall’altro, i Mascarimirì propongono un interessantissimo meltin’ pot sonoro che mescola riproposta e sperimentazione, rileggendole attraverso canoni musicali che spaziano dal reggae al rock fino a toccare il dub. “10 Anni Collection”, raccoglie il meglio della loro produzione artistica mettendo in fila quindici brani tratti dalle loro precedenti produzioni discografiche e due inediti. Ascoltando il disco si percepisce chiaramente l’evoluzione del loro suono che parte laddove era finita l’esperienza di Terra De Menzu, il gruppo originario di Claudio Giagnotti, ovvero dalla riproposta di brani tradizionali, testimoniata dai brani tratti da “Li Mule De Li Gaggè”, la pizzica “La Spurchia”, la ballata d’amore “Tre Sorelle” e la splendida “Cozze”. Il percorso musicale dei Mascarimirì imbocca poi con “Kaddè” la via dello sperimentalismo, pur rimanendo fortissimo il legame con la tradizione come testimonia la taranta dub di “Bendirì” e la “Pizzica de Aradeo” ripresa dal repertorio degli Zimba. Il suono assume i tratti della completa contaminazione con “Festa”, disco che maggiormente fa risaltare tutto l’eclettismo sonoro del gruppo di Muro Leccese; a dimostrazione di ciò, basta ascoltare la pizzica in salsa raggamuffin “Occhi Turchini”, “Pizzica Dub” o ancora la travolgente “Tarantella”. Il vertice della produzione artistica dei Mascarimirì è testimoniato dai due brani tratti da “Trìciu”, il loro ultimo disco in studio, ovvero l’amara “Badisco” e dal dub della title track. In conclusione trovano posto poi “Fontana Nova” da “Trìciu Remix “e due inediti, ovvero il demo di “Gira Gira Lu Munnu” e una splendida versione di “Kalinifta” ripresa dal vivo. Alla luce di dieci anni di incessante attività musicale sui palchi di tutta Italia e in studio, la difficile scommessa dei Mascarimirì non può che dirsi ampiamente vinta sotto tutti i punti di vista.
Salvatore Esposito
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