L’etichetta discografica emiliana, il cui nome caratterizza anche un festival itinerante per tutta l’Italia centrosettentrionale, sarà presente all’evento culturale dell’anno presso il padiglione “Dimensione Musica”. Abbiamo chiesto a Andrea Bonacini, titolare insieme a Nicola Casalini dell’originale progetto, di illustrarci brevemente il significato di questa presenza.
“Tacadancer” vuole essere un omaggio al ballo di coppia: il sottotitolo, infatti, è “Quando la trasgressione era ballare abbracciati”. La collana discografica, che si articola già su sei titoli con un settimo in uscita, e il festival, che consiste in svariate decine di concerti a ballo in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Marche, rappresentano due diversi modi di celebrare un ben preciso aspetto socioculturale che ha attraversato il secolo scorso ed è approdato in quello attuale senza perdere di vigore e brillantezza. Per questo merita una particolare visibilità e un interesse che solo il Salone del Libro di Torino ci poteva offrire.
Come si concretizzerà la vostra presenza nei cinque giorni del Salone?
Ci saranno degli show-cases di alcuni dei nostri gruppi di punta: giovedì 12 maggio alle 12,00 il duo chitarristico bolognese Stragapede – Dall’Omo e alle 12,45 i francesi La Balluche De La Saugrenue; sabato 14 alle ore 11,15 “Secondo a Nessuno” (un progetto di Claudio Carboni sulla figura e le opere di Secondo Casadei) e alle 15,45 I Violini di Santa Vittoria. Inoltre, presso il nostro stand, sarà in distribuzione gratuita un CD compilation dell’etichetta contenente 13 tracce eseguite da I Violini di Santa Vittoria, Piccola Orchestra di Riola, Claudio Carboni, L’Usignolo, Stragapede-Dall’Omo, Piccola Orchestra Zaclèn, La Balluche de la Saugrenue.
Una “operazione nostalgia”?
Esattamente il contrario. La nostra collana discografica e il festival sono la fotografia di una necessità culturale, particolarmente sentita in questo periodo di crisi non solo economica ma soprattutto di valori: riappropriarsi del proprio passato per trarne insegnamenti per il futuro, o anche più banalmente trascorrere un paio d’ore serenamente ballando valzer, polke e mazurke eseguite da artisti di grande levatura, ci aiuterà sicuramente a vivere meglio, il che è un bisogno sempre attuale. Nessuna nostalgia ma tanta energia. E per tutte le età.
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