di Roberto Giulietti
Questo è il primo album per il gruppo Ellesmere, si chiama Les Châteaux de la Loire ed è uscito per l’etichetta AMS/Vinyl Magic label, che ha scelto di pubblicarlo ilia su CD che in vinile. Il nome del gruppo non è molto noto, ma si tratta di una formazione che ruota intorno a Roberto Vitelli, lui sì abbastanza conosciuto in ambito rock per essere il bassista del gruppo di prog Taproban. Al contrario del suono pieno ed estremamente ricco della band, qui ci troviamo di fronte a un sound acustico e in alcuni momenti addirittura sinfonico, con forti richiami ad accattivanti melodie che sanno di folk britannico e di musica antica. Per capirci meglio, e per stesso, dichiarato atto d’amore dello stesso Vitelli, il riferimento va ad Anthony Phillips e ai primissimi Genesis, quelli di Selling England by the Pound o i King Crimson di In The Court Of The Crimson King. Di Phillips chiaramente viene in mente il suo The Geese and The Ghost.
Come si evince dal titolo, i vari movimenti di questa ambiziosa suite che dura un totale di quaranta minuti sono dedicati ai vari, stupendi esempi di castelli e luoghi fortificati che sorgono sulle rive dalla Loira, sicuramente uno dei luoghi più affascinanti ed evocativi del pianeta.
Troverete una selva di suoni di chitarre, in questo disco, dalle classiche alle acustiche, alle dodici corde, così come dei deliziosi tappeti di violini e pieni orchestrali (chiaramente provenienti da un Mellotron!) e flauti, suonati quest’ultimi da John Hackett. Tra gli ospiti troviamo anche Daniele Pomo dei RanestRane alla batteria e alle percussioni, un maestro della voce come Luciano Regoli (Raccomandata con ricevuta di ritorno, Samadhi) e una davvero rara presenza dello stesso Anthony Phillips nelle vesti del Narratore. E’ davvero lunga la lista di quanti hanno partecipato, sotto l’attenta produzione dello stesso Vitelli e di Paolo Carnelli, al completamento della stesura di questo splendido disco. Al titolare del disco che suona una chitarra Takamine a sei corde e classica, una Eko Ranger dodici corde, un Fender “Geddy Lee” jazz bass, una Fender Stratocaster U.S.A., un E-Bow e un Moog Taurus III, si sono aggiunti il già citato John Hackett al flauto, Anthony Phillips come narratore, Daniele Pomo alla batteria e percussioni; Luciano Regoli alla voce; Giulia Nuti al violino e alla viola; Pietro Horvath al violoncello; Linda Giuntini al corno; Fabio Bonuglia al Mellotron M 400, Moog Model D e tastiere; Paolo Carnelli al piano elettrico, pianoforte e tastiere; Dario Esposito alla batteria, mentre Danilo Mintrone ha curato una parte degli arrangiamenti degli archi.
La copertina, bellissima come si conviene a un lavoro del genere, è opera di Luciano Regoli, che scopriamo anche come illustratore di qualità.
L’intero disco è stato registrato in oltre un anno di lavoro al Gulliver Master, Studiosette, La Genesi Studio, Plastic Sun Studio, DM Studio, DE Home Studio e mixato a The Shell da Riccardo Romano. Il mastering è stato realizzato da Fabrizio De Carolis al Reference Mastering.
Gran bel disco d’esordio, con un sound molto convincente, come recentemente confermato nel corso di un’esibizione romno alla quale abbiamo avuto modo di asistere: sappiamo inoltre che Ellesmere sta preparando il suo secondo disco. Lo attendiamo con impazienza!
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