di Felice Colussi
Sospesa fra tradizione del Sud, atmosfere waitsiane, reminiscenze jazz, in una trama sapientemente condotta da una voce versatile, la nuova proposta di Floriana Cangiano, alias Flo, napoletana verace con uno sguardo al cosmopolitismo, vincitrice del Premio Andrea Parodi nel 2014, convince fin dal titolo: Il mese del rosario, un tempo e uno spazio di sentimento e sensualità, superstizione e disincanto, per una femmina che canta sante parole, come in Ad ogni femmina un marito, ballata del Sud più autentico e fresco. Gran bella scrittura, quella di Flo, cucita a misura sulla sua voce cangiante che si dispiega in Controra arancione, nella quale la tradizione del Maghreb si fa koinè o, per dirla meglio, sabir di una sofferta mediterraneità e ancor di più nella bellissima in Quale amore, dove l’arpa di Vincenzo Zitello ricama trame poetiche su un amore violento, e dove le parole son secche e dure nella migliore tradizione del grande cantautorato italiano di qualche decennio fa. Una collaborazione nata sui palchi di Folkest nel 2016, quando ebbero occasione di suonare nella stessa serate e si piacquero reciprocamente. Ottima davvero la produzione di Ernesto Nobili, che oltretutto è il chitarrista della formazione e l’autore delle musiche dei sette brani composti per l’occasione; giusto e misurato l’omaggio a Rosa Balistreri, con Buttana di to Ma’, dove si mettono in evidenza le percussioni di Michele Maione, infine un vibrante Terra ca nun Senti, da cantastorie al femminile. Brava Flo, al prossimo disco!
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