di Alessandro Nobis
Ecco un bel modo per perpetuare la musica popolare, non interpretando quella già esistente che rappresenta le nostre radici, ma piuttosto creandone di nuova e dando una veste musicale a testi poetici creati non pensando ad un loro adattamento musicale. Lara Molino è una folksinger abruzzese, questo Forte e gendile è un ritratto della sua terra, vista con gli occhi del padre – il poeta Michele – con un sincero omaggio anche alla tradizione orale con il brano conclusivo del CD, Casche la Live. Disco bello per la sua eleganza e semplicità, per i suoni scelti e per gli arrangiamenti per i quali gran merito va al lavoro del violinista Michele Gazich che ha appunto avuto l’accortezza di guidare e produrre Lara Molino in questo suo lavoro nel quale, come dicevo, le radici non sono solamente la lingua abruzzese, ma anche il legame di sangue che la lega al padre, autore di molti dei testi che ci parlano dei riti legati al fuoco (Lu Fòche de San Tumasse), dei folletti che popolano la tradizione orale (Mazzemarèlle), dell’emigrazione dalla terra abruzzese (L’Emigrande) o della banda del brigante Giuseppe Pomponio (Pomponio).
Insomma, tematiche universali che i cultori della tradizione conoscono bene, ma che in questo disco trovano una nuova collocazione e nuova vita. I testi sono riportati in lingua locale, in italiano e in inglese ed è questo un altro piccolo grande merito che va ascritto alla chitarrista – cantante. Gazich parla di folk-process e ne ha di che ben donde; con lui al fidato violino e alla viola ci sono anche Titti Castrini alla fisarmonica, Marco Lamberti alla chitarra e la voce – parlata di Michele Molino.
Viva la semplicità e il buon gusto per le cose artigianali come questo Forte e gendile.
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