di Gianni Giusti
Questo è il secondo lavoro del bravo chitarrista ungherese Ferenc Snetberger, dopo In concert, per l’etichetta tedesca ECM di Manfred Eichel, pubblicato nel 2016. Quest’ultimo lavoro lo vedeva da solo sul palco a confrontarsi con il suo pubblico, con ampi spazi per la sua capacità di volare in ambiti diversi.
Questa volta Manfred Eicher lo ha volute in studio con alcuni bei nomi del jazz e della musica acustica, come il batterista a stelle e strisce Joey Barron e il contrabbassista transalpino Andres Jormin. Non c’è che dire, il vecchio boss ha fatto centro un’altra volta e le belle melodie del chitarrista magiaro si vestono di colori cangianti e talvolta inaspettati, dalla bellissima Kék Kerék, alle improvvisati Cou con Rambling, Rush e Clown, per arrivare a Orange Tango e Alom. Duetti chitarra-contrabbasso deliziosi, n po’ di gipsy-jazz, superbi stacchi di batteria e la grande tecnica citaristica del leader punteggiano quest’album, registrato al Rainbow Studio di Oslo, con tecnico del suono Jan Erik Kongshaug. In realtà le registrazioni risalgono al 2015, ma questo lavoro ha visto la luce solo quest’anno.
A chiudere il disco, Snetberger ci regala il brano Interference, con una chitarra in solitaria che divenire spaziale è poco.
Che meraviglia, un disco stupendo, sia che vi piaccia il jazz, sia che amiate le atmosfere della musica acustica.
Un grande nome della musica contemporanea, accompagnato da sua musicisti superbi, prodotto da uno dei più grandi produttori del mondo.
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