di Tiziano Menduto
Parlare di musica tradizionale oggi sta diventando sempre più, finalmente, qualcosa che riguarda non solo la nostalgia per una società che non esiste più o si trascina a stenti in mezzo alla modernità, ma che riguarda anche la nostra cultura. Una cultura che nasce dal confronto delle culture che si hanno dentro e di quelle che sono fuori e che, oggi, premono ai nostri confini. Infatti il confine è un punto che mette in comunicazione e che non divide e la musica tradizionale non è solo come la fotografia di un momento, ma è qualcosa che cambia proprio attraverso la vicinanza, attraverso la comunicazione, attraverso il superamento dei confini. E’ qualcosa che deriva anche dalle mutazioni (guerre, povertà, malattie, …) che avvengono nella società. E queste mutazioni, questi cambiamenti, si possono comprendere e governare, invece di subirli.
E’ proprio attraverso queste brevi riflessioni – con citazione di alcune riflessioni di Valter Colle, anima dell’etichetta discografica Nota e caparbio divulgatore dell’altra musica – che intendo presentare quell’oasi felice che è rappresentata dal Premio nazionale città di Loano per la musica tradizionale italiana, giunto alla sua XII edizione, e che si è tenuto a Loano, in provincia di Savona, dal 26 al 28 luglio scorso. Un premio che è innanzitutto un elemento di promozione e valorizzazione della produzione di musica tradizionale di radice italiana con il coinvolgimento di artisti, etichette discografiche, giornalisti e operatori culturali. Ma è anche un’occasione di ascolto – proposta ad un pubblico più allargato di chi segue normalmente i circuiti della musica folk – e di riflessione sulla musica tradizionale, sulle culture che sottende e sul concetto di confine. Ad esempio attraverso l’incontro con Alessandro Portelli, Valter Colle e il musicista curdo Serhat Akbal per la presentazione della collana Crossroads: crocevia dedicata ai suoni delle nuove migrazioni.
Questi i premi assegnati quest’anno, in un’edizione dal titolo In Viaggio:
– il Premio alla migliore produzione discografica (assegnato in base a votazione di un’ampia giuria formata in buona parte da giornalisti musicali). Il Premio Miglior Album 2016 è stato conquistato da Cantar Venezia. Canzoni da battello (2016, Nota) della cantante e musicista Rachele Colombo. Un disco che recupera e ripropone il patrimonio delle canzoni da battello del Settecento veneziano, presentato anche in concerto a Loano il 26 luglio. Un genere musicale di autori anonimi che ebbe grande diffusione nei campielli, sulle rive veneziane, in gondola ai freschi, durante il Carnevale nel 1700;
– il Premio alla carriera 2017 che è andato quest’anno a due protagonisti, sia come esecutori che come ricercatori e promotori, della musica tradizionale siciliana: Lorenzo ed Enzo Mancuso. Il Premio è stato assegnato con la seguente motivazione: la tradizione siciliana, intesa come uno scrigno aperto, che si mescola con i viaggi e le esperienze personali, biografiche, dei Fratelli Mancuso, li ha resi un elemento musicale e culturale unico per salvaguardare e rendere sempre più viva la musica popolare in Italia. Nella loro lunga storia, in mezzo a riconoscimenti e a collaborazioni importanti, alla partecipazione a concerti, a colonne sonore, a progetti di divulgazione e insegnamento rilevantissimi, spicca sempre il senso dell’appartenenza, non solo insulare, ma soprattutto umana, a una storia che fa del viaggio un elemento essenziale e delle radici la componente necessaria per andare avanti. Il 27 luglio, in un incontro condotto dal giornalista musicale Enrico de Angelis, i due musicisti hanno ripercorso le tappe più significative della loro carriera artistica.
– il Premio ad una realtà culturale 2017 che è stato assegnato a Blogfoolk, una testata online che dalla sua nascita nell’aprile 2010 si è trasformata fino ad oggi in una consolidata realtà dell’informazione in ambito folk e trad. Una testata creata da Salvatore Esposito (direttore editoriale) e guidata da Ciro De Rosa (direttore responsabile): un progetto che unisce una profonda curiosità a un’altrettanto profonda conoscenza della musica popolare.
Anche quest’anno il Premio nazionale città di Loano per la musica tradizionale italiana è, dunque, riuscito nel suo intento di promuovere alcune delle realtà migliori nella riproposizione della musica trad in Italia. E, come sempre, lo ha fatto coniugando insieme la ricerca e le riflessioni al piacere dell’ascolto nei concerti presentati al pubblico. Concerti che, anche laddove non hanno rappresentato specifiche tradizioni e ambiti culturali del nostro paese (come nel caso del concerto di Enzo Avitabile o di Stefano Saletti insieme alla Banda Ikona), hanno permesso di avvicinare un variegato pubblico, in buona parte composto da turisti, a sonorità diverse, a livello musicale e di mercato discografico, rispetto a quelle presentate in altre località liguri come San Remo.
E con un successo che fa ben sperare per la continuità del Premio negli anni futuri.
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