di Alessandro Nobis
Prosegue anche in questo 2017 la monumentale opera con la quale Eduardo Paniagua intende pubblicare l’integrale della preziosissima raccolta delle Cantigas De Santa Maria, assemblata da Alfonso X El Sabio nel XIII secolo. Questa nuova pubblicazione è dedicata alle Cantigas de Murcia, città che, oltre a conservare le viscere del re (il resto del corpo è sepolto a Sevilla), celebra il 750° anniversario della sua conquista cristiana ad opera appunto di Alfonso X, e contiene nove di queste composizioni che narrano dei miracoli mariani; un’operazione quella di Paniagua dal valore a mio avviso inestimabile, vuoi per l’esecuzione vocale in gallego portoghese che per la ricerca dei suoni e degli strumenti più adatti per rendere credibile ai massimi livelli la riproposizione di questo repertorio medioevale. Strumenti pazientemente ricostruiti a partire dalle indicazioni iconografiche delle miniature medioevali o cercati nelle musiche tradizionali del Medio Oriente, del Nord Africa e d’Europa e affidati nelle sapienti mani di musicisti di grande esperienza, il cui amalgama rende molto plausibile l’ipotesi esecutiva di quel periodo così affascinante e così lontano da noi. Troviamo quindi la gaita vicino all’oud, i flauti vicino al violino medioevale, il qanun a fianco del salterio, il kaval alla vihuela e soprattutto il racconto dei miracoli, come quello narrato nella CSM 339 chiamata La Nave de Cartagena che ci racconta del naufragio evitato dalla Vergine Madre (anche se qui viene eseguita solo la melodia) o nella CSM 169 che ci narra della Chiesa di Santa Maria di Murcia, conquistata dai Mori e riconquistata dai Cristiani, ma mai distrutta.
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