Pifferi, Muse e Zampogne, il piccolo grande festival di Silvio Trotta, compie ventidue anni e torna, il 7,8 e 9 dicembre nello storico spazio del Circolo Culturale Arci Aurora di Arezzo per confermare la forza della musica popolare italiana. La rassegna è una realtà alternativa e originale nel panorama italiano avendo come connotazione gli strumenti ad ancia, protagonisti non assoluti del festival, ma certamente soffi vitali della manifestazione.
Questa edizione conferma la ricerca aperta e poliedrica di Silvio Trotta che si muove tra tradizione e innovazione e recupera sperimentazioni su strumenti spesso dimenticati come la musa, quest’ anno protagonista attesa del festival.
La prima serata, giovedì 7 dicembre, sarà dedicata alle selezioni nazionali di gruppi musicali o singoli artisti per la partecipazione a Folkest 2018, la manifestazione friulana gemellata da anni con PMZ.
Saranno Giuditta Scorcelletti, L’ Allegra Gente e i FOUR SEASONS TRIO a contendersi il Premio Suonare@Folkest – Premio Alberto Cesa che permetterà al vincitore di esibirsi a Folkest 2018.
Giuditta Scorcelletti, cantante e autrice pistoiese, è senza dubbio una delle voci più belle ed affascinanti del panorama della musica popolare toscana.
L’allegra gente, capitanata da Veronica Fascione, presenta un progetto musicale che affonda le radici nella tradizione italiana con particolare attenzione al cantautorato contaminato con suoni e ritmi del Sud America.
Four seasons trio compone il suo repertorio di classici jazz e bossa nova e di una ricca selezione di brani italiani in stile retrò.
Venerdì 8 dicembre il festival rende omaggio alla musa, cornamusa appenninica, strumento quasi dimenticato che grazie alla sensibilità artistica dei Duo Variè‘ ritorna protagonista. Massimiliano Limonetti, eclettico clarinettista di base classica, molto attento alle sonorità tipiche degli strumenti tradizionali, dopo aver conosciuto Ettore Losini Bani, esperto costruttore, riscopre i fiati utilizzati dai suonatori popolari (piffero, piva, musa) e insieme a Piercarlo Cardinali, rivitalizza tale strumento. Piercarlo Cardinali ha suonato per lungo tempo con il gruppo I Musetta insieme ai mitici Bani e Tilion, tra i più grandi testimoni viventi del repertorio detto delle 4 province. Tutti gli strumenti sono stati costruiti da Bani. Un duo da non perdere.
A seguire i Tre Martelli, quarant’anni di musica tradizionale piemontese, gruppo storico, emanazione musicale dell’Associazione Culturale Trata Birata, dal 1977 solca i palchi di tutta Europa ottenendo il consenso e la stima unanime della stampa internazionale e un sempre più vasto apprezzamento di pubblico. Sono i custodi indiscussi dell’eredità musicale del triangolo geografico tra le colline del Monferrato, le alture delle Langhe e la pianura alessandrina, con qualche estensione alle aree del Canavese e delle Quattro Province.
Hanno raccolto, con passione, un imponente repertorio di ballate, canzoni rituali, melodie strumentali e balli tradizionali come brando, monferrina, curenta, burea, scottish, mazurka, valzer e polka. Presenteranno l’ultimo loro album 40 gir 1977 – 2017, esplicitamente concepito in occasione dei quarant’anni dalla loro costituzione. Un’occasione imperdibile per chiunque ami la musica di tradizione.
Sabato 9 dicembre il festival presenta I Brigan – La musica del nordovest iberico incontra la musica del Sud Italia; il concerto è un’anteprima del nuovo cd Rua San Giacomo. I Brigan nascono nel 2009 dall’incontro di musicisti campani Francesco Di Cristofaro (gaita galiziana, flauti, fisarmonica, voce), Ivan Del Vecchio (chitarre, plettri), Gabriele Tinto (tammorra, tamburelli, bodhràn, percussioni iberiche), Sergio Dileo (basso), uniti dall’interesse e la passione per la musica tradizionale dei popoli dell’area celtica.
Il gruppo fonde la musica celtica e la musica tradizionale del Sud rintracciando in entrambe analogie melodiche e formule ritmiche.Il loro lavoro di ricerca è rivolto allo studio dei repertori tradizionali di gran parte dell’area Celtica e si nutre di scambi e di collaborazioni con musicisti del luogo, in primis con l’etnomusicologo, ricercatore e costruttore di strumenti antichi Pablo Carpintero. Un progetto originale di grandi atmosfere e di ampio respiro che piacerà al pubblico attento del Circolo Aurora educato da anni al buon ascolto.
Il 9 e il 10 dicembre il festival si arricchisce di due stage di danze tradizionali presso Semillita Atelier Largo I Maggio, 63 Arezzo Info E Iscrizioni: 340.2819696 – francesca.barbagli@semillita.it
Il 9 spazio a danza voce e tamburo: il legame emotivo con la madre terra, la tammurriata delll’agro nocerino sarnese con Maria Piscopo, mentre il 10 avrà luogo uno stage di danze irlandesi (ceili) con Cecilia Megali e Rubina Barbieri.
L’organizzazione è a cura dell’Associazione Culturale Musicanti del Piccolo Borgo, sotto la direzione artistica di Silvio Trotta.
tutti i concerti iniziano alle ore 22,00 – ingresso libero con tessera arci
info: mdpborgo@gmail.com
Lascia un commento