RADICI MUSIC RECORDS RMR 113, 2005 – COMPILATION
Dieci anni fa Silvio Trotta, insieme a Stefano Tartaglia e Sergio Nenci, diede inizio all’avventura di “Pifferi, muse e zampogne”: con loro c’era solo tanto entusiasmo, il piccolo palco del circolo Aurora di Arezzo e alcune sedie. Poi piano piano, grazie proprio al loro entusiasmo, il piccolo palco è diventato un festival, una meta ambita tanto dai musicisti tanto da un pubblico sempre maggiore. Questa ricca raccolta mette in fila la gran parte degli artisti che vi hanno preso parte alimentando la fama di questa manifestazione. Nei ventuno brani del disco, curato dallo stesso Silvio Trotta, si scoprono i tanti modi differenti di intendere gli strumenti a fiato della tradizione popolare. Zampogne, organetti, pifferi, pive, cornamuse, armoniche ovvero soffi che riempiono guance, sacche, pelli, e che danno brividi ed emozioni. L’ascolto è molto piacevole offrendo spunti di grande interesse a partire dallo splendido strumentale “Mainarde” degli Archè, passando per le travolgenti gighe appenniniche dei Musetta e i suoni celtici dei Birkin Tree fino a giungere ai ritmi dell’Italia meridionale con Nando Citarella, il Tratturo, i Musicanti del Piccolo Borgo e Uaragniaun. Tra i brani più intensi meritano una citazione la commovente “Senti le rane che cantano” di Fabrizio Poggi e Turututela, “Il valzer di Liso” de La Sedon Salvadie e “La ninna” di Jessica Lombardi e Silvio Trotta. Più che un opera celebrativa questa raccolta è una sorta di viaggio sulle ali della musica, e chiudendo gli occhi per un attimo si potrebbe avere la sensazione di planare in un momento sulle montagne, le pianure e le coste della nostra penisola. Assolutamente consigliato.
Salvatore Esposito
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