Il 14 aprile scorso ci ha lasciato Jean-Claude Malgoire, oboista e direttore d’orchestra di fama internazionale. Malgoire è stato in primo luogo un pioniere della prassi musicale storicamente informata, cha ha portsto alla formazione dei migliori interpreti attivi oggi sulla scena della musica antica.
Era nato ad Avignone nel 1940, dove aveva iniziato gli studi, che erano poi proseguiti a Parigi. Qui, dopo essere stato solista della Orchestre de Paris nel 1966 aveva fondato La Grande Écurie et la Chambre du Roy, un gruppo che aveva un nome ispirato all’edificio alle dipendenze della Reggia di Versailles destinato ai cavalli e alle carrozze e alla servitù. In quest’ultima definizione ricordiamo che all’epoca erano cocompresi anche i musicisti di corte.
Questo storico ensemble fu fra i primi a utilizzare stabilmente copie di strumenti storici antichi. Malgoire ha aperto la strada alla riscoperta delle meraviglie della musica barocca eseguendo opere di Lully, Campra, Rameau, Handel e molti altri compositori. Da diversi anni dirigeva l’Atelier Lyrique de Tourcoing, ma nel corso della sua intensa e fortunata attività concertistica, discografica, di formazione e di promozione della cultura musicale l’artista francese ha abbracciato musiche di diverse epoche, comprese quelle contemporanee interpretate dal gruppo 2E2M, del quale ha fatto parte fin dagli esordi del 1972.
Oltre al suo lavoro come direttore d’orchestra con La Grande Écurie e La Chambre du Roy, suona nelle più importanti orchestre sinfoniche sotto la direzione, tra gli altri, di Seiji Ozawa e Herbert von Karajan.
Dal 1975, ha registrato molte opere, tra cui alcune anteprime mondiali, come il Rinaldo di Händel e l’Alceste di Lully. Nel 1992 ha ricevuto il riconoscimento Victoire de la Musique per il Montezuma di Antonio Vivaldi.
Nel corso di una recente e lunga intervista andata in onda in cinque puntate sulla emittente radiofonica France Musique tra il 19 e il 23 marzo aveva pronunciato la frase che meglio di ogni altra riassume lapidariamente la poliedrica attività artistica della sua vita: Ho praticato la musica dall’XI al XXI secolo.
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