SILENCE/ MW 1999 MWCD 4027
FOLK PROGRESSIVO, FINLANDIA (KARELIA)
Le ragazze son tornate!
Ecco una buona notizia per il nuovo Cd del gruppo Hedningarna.
La seconda buona notizia è che questo lavoro, magari più scevro di polske e più ricco di canzoni del solito, segue un suo percorso e progetto che, come il titolo indica, approda in Karelia.
La Carelia (o Karelia) è un’area al confine tra la Finlandia (Karjala) e la Russia (Karelija), un’area la cui parte ovest appartiene alla Finlandia che dopo la guerra d’Inverno russo-finlandese (novembre 1939 – marzo 1940) e al conflitto del 1944-45 ne perse estesi territori in favore dell’ex-Urss.
In seguito a questi scontri e dopo il trattato di pace di Parigi (1947) più di 400.000 persone si spostarono dalle zone ora sovietiche per portarsi in territorio finlandese: gli abitanti che rimasero (solo il 10% dell’originale etnia careliana) si integrarono lentamente con la regione autonoma russa della Karelia.
Il popolo della Karelia è portatore di una lingua che può essere considerata una variante del finnico e di una arcaica cultura legata alla poesia runica che era diffusa anticamente presso tutti i sette popoli finnici del Mar Baltico.
Verso il diciassettesimo secolo questa cultura comincia a trasformarsi sotto l’influenza dell’ovest europeo, ma si conserva nelle regioni careliane.
Fu da questo patrimonio che Elias Lnnrot trasse i migliori canti con cui creare “Kalevala” (la terra di Kaleva), una raccolta di ballate epico-mitologiche che, pubblicate nel 1849, influenzarono notevolmente la cultura finlandese di questi ultimi due secoli (tra i suoi personaggi compare anche Vinminen, un poeta mago inventore del kantele, una sorta di arpa finnica).
Gli Hedningarna si avvicinano a tutto ciò con la loro personalità forte e variegata.
Vanno in Karelia, incontrano la ricchezza dei canti runici (la cui bellezza è difficile apprezzare se non si conosce la lingua finnica) e vecchie registrazioni da cui traggono gli spunti necessari per partire.
Non partono soli. Al trio svedese che rappresenta il cuore del gruppo (Anders Stake Norudde, Hllbus Totte Mattsson e Bjrn Tollin) si aggiungono, come già annunciato, due cantanti finlandesi.
Ma, attenzione, le ragazze sono tornate ma con qualche cambiamento.
Lascia (ormai da qualche anno) Tellu Paulasto (cantante e violinista che si era allontanata per impegni accademici e che ha realizzato nel frattempo un suo disco) e arriva, dalla stessa classe della stessa accademia (Sibelius Academy), Anita Lehtola, nuova compare della “vecchia” Sanna Kurki-Suonio.
Oltre alle donne, la registrazione si accompagna ad altri nuovi apporti. Intanto l’inserimento di Johan Liljemark che tornato dall’Australia, dopo una lunga permanenza tra i nativi dei Territori del Nord, porta come bagaglio uno strumento, il didgeridoo, che ben si adatta alle sonorità del gruppo.
Altro ospite (ormai diventato quasi un componente stabile) è Ulf Rockis Ivarsson musicista di basmandora (una sorta di basso).
Dunque, una lunga premessa per poter meglio giudicare.
“Karelia Visa” è sicuramente uno dei lavori più interessanti degli Hedningarna, un disco che esalta la mescolanza tra voci e strumenti e che conserva, pur in un’atmosfera più rilassata, l’energia del gruppo (vedi ad esempio Veli, il primo brano).
Certo, potrà deludere qualcuno che si aspetti il solito gruppo di bellissimi arrangiamenti di polske (la polska è una solo e per di più brevissima), ma ricordiamoci che la musica scandinava, ancor meno la finnica, cui il disco è dedicato, è molto di più che una raccolta di polske.
Tiziano Menduto
Lascia un commento