AUTOPRODUZIONE, 2008
FOLK TRADIZIONALE/IRLANDA-ITALIA
Arpista violinista e cantante di padre scozzese e madre irlandese, in Italia dalla fine degli anni Ottanta, Phil Holland è un’interprete della tradizione materna discreta e puntigliosa, che nonostante possa vantare illustri condivisioni di palco con artisti italiani e stranieri e numerosi concerti (si è esibita anche in Canada, Grecia, Australia), predilige la formula all by myself, una dorata solitudine in compagnia dei suoi strumenti e della sua voce. La sua arma, non tanto segreta, è la dolcezza: nella gestione dell’archetto del violino, nel pizzicare delle corde della sua Donegal Harp by Salvi, nella voce, di cui stupisce la cura con cui modella melismi e note tenute, sempre attenta a non esagerare con gli uni e le altre: garbo e modestia sono le sue qualità emergenti, quelle che la fanno apprezzare dal pubblico più eterogeneo. Giunta al terzo disco (il quarto se si considera l’esordio del 2001 con la Divertimento Academy, un’orchestra giovanile di soli violini da lei fondata una decina di anni prima), Phil ci regala ancora atmosfere leggiadre e intense, sia misurandosi con i classici (O’ Carolan’s Concerto, Morrisons’ Jig) sia con sonetti shakespeariani da lei stessa musicati sia con proprie composizioni. Solista per scelta, dal vivo come su disco, Phil ha tutte le doti per continuare a far sognare chi vuole entrare nel suo mondo di fate. Spread your wings and let the faery in you fly: è il suo invito. Come rifiutarlo?
Enrico Lucchesi
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