di Felice Colussi
I sentimenti raccontati da Enzo D’Andrea.
C’era una volta il verseggiare e il melodiare alla chitarra. Questa forse la sostanza della canzone d’autore italiana: un’importantissima tradizione fatta di musica e di poesia, di riflessione e di canto, di intimità e di condivisione. C’era una volta la canzone d’autore italiana. Ed oggi è una maniera a cui non vogliamo e non possiamo fare a meno: malgrado l’insorgere di qualsivoglia rap o trap o qualsivoglia altra diavoleria in musica. C’era una volta anche il sentimento più caro a giovani e vecchi, uomini e donne: l’amore. C’era, ieri come oggi, la canzone d’amore. Quella canzone fatta di sentimenti squarciati e di dolore profondo, di sguardi e sorrisi e di inevitabile dolore. Questi e altri C’era una volta sono il tessuto di un disco bellissimo se pur un po’ di maniera: Ti racconterò di Enzo D’Andrea. Un cantautore, come recita il comunicato stampa, fuori moda. E per questo ancora attuale, attualissimo. D’Andrea esce condodici tracce, scritte e appoggiate lungo trent’anni di vita e che ora hanno incontrato la mano di un arrangiatore come Roberto Guarino e la passione di un editore e produttore come Claudio Poggi (primo produttore di Pino Daniele e fondatore della label Clapo Music e della Marechiaro Edizioni Musicali). Un disco che ci fa riscoprire la musica che abbiamo sempre amato e che ci ha cresciuti. I sentimenti di ieri e di domani, quelli nostri e quelli del nostro vicino di casa.
Bella la musica, belle le parole. Bello il soffuso sentire che si porta a casa dall’ascolto di questo CD. Tutto il resto, come direbbe qualcuno, è noia.
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