Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del concorso Suonare@Folkest e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?
Manuel Bellone: Internet, era il festival perfetto per il mio progetto musicale.
Folk Bulletin: Parliamo di te e della tua musica: presentati specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo hai scelto, da cosa traiì ispirazione.
Manuel Bellone: Il mio progetto (Manuel Bellone) mi permette di trasmettere agli altri le mie esperienze, paure la mia malinconia e felicità.
Per farlo mi servo della mia chitarra acustica, qualche armonica e della mia voce, affiancato dal contrabbassista e dal batterista riesco a raggiungere il massimo pathos per le mie canzoni.
Traggo ispirazione da tutto ciò che mi accade e mi circonda, a volte basta solo un concetto astratto per scrivere un testo.
Folk Bulletin: Da dove vieni e com’è, dalle tue parti, la situazione della musica dal vivo?
Manuel Bellone: Vivo a Palermo, negli ultimi anni c’è stato un grosso fervore di musica originale in questa città.
Tantissime band meritevoli e dalle idee brillanti; purtroppo la posizione geografica è sfavorevole, sia per gli spostamenti che per la visibilità delle band.
Folk Bulletin: Qual è il tuo rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
Manuel Bellone: La mia musica è di stampo prettamente U.S.A. folk, rock, ma cerco di inserire particolari della nostra tradizione così da renderla unica.
Folk Bulletin: Hai già pubblicato dei dischi? Quali sono state le tue esperienze con il mondo discografico italiano?
Manuel Bellone: Al momento ho all’attivo 2 album e 2 EP, tutti autoprodotti.
Nessuna esperienza significativa col mondo discografico italiano.
Folk Bulletin: Torniamo a Suonare@Folkest: come ti sei trovato, cosa ricordi soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo? Come ti sei trovato a Folkest in Friuli?
Manuel Bellone: La professionalità è quello che fa la differenza, un festival professionale è un festival che funziona, e il Folkest funziona.
L’accoglienza e la disponibilità della crew è stata impeccabile, all’interno del Folkest ho trovato degli amici oltre che dei colleghi e questo è di particolare importanza perché la musica ha il compito di unire le persone oltre che deliziarle.
Le foto sono state scattate a Duino (TS), nel corso di Folkest 2018 e sono di Andrea Del Favero .
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