di Felice Colussi
Il nome del gruppo ci aveva fatto temere reminiscenze del piccolo e onnipresente, insopportabile maghetto occhialuto inglese: fortunatamente questo è un ruspante gruppo toscano che getta il cuore oltre l’ostacolo e canta con un gran piglio un pugno di straordinarie canzoni della tradizione popolare di quella terra. Grande voglia di mettesi in gioco, un gran piacere nel far musica e alcuni azzeccati arrangiamenti musicali ce li fanno amare fin dal primo ascolto. Provare per credere: ascoltate su tutte la conclusiva Eccolo Maggio, giocata sulle sonorità della ghironda e del bouzouki, sorrretti dalle percussioni, a far da contraltare alle voci dei componenti del gruppi, che sono Francesco Amadio al mandolino, al violino e alla voce, Jacopo Crezzini al contrabbasso e alla voce, Luca Mercurio alla fisarmonica e alla voce e Igor Vazzaz alla voce, alle chitarre acustiche ed elettriche.
I brani contenuti in questo significativo album sono tutti tradizionale, il che la dice lunga sul progetto che questi musicisti stanno portando avanti. Davvero una gran bella scelta, che parte da Svegliatevi dal sonno (Trescone) e passando per Bella una serpe con le spoglie d’oro, Mammà non mi manda’ fori la sera, La canzone dell’anatra, La violina, Il figliol di Sbiloncolo di Valle, Fuga della Mea, Storia del 107, Il tragico naufragio del Vapore Sirio, Rispetti e stornelli Lucchesi, La malcontenta, Logiardo, La leggera, Maremma amara, per giungere infine alla già citata Eccolo Maggio.
Bella la confezione, semplicissima e lineare, che contiene tutti i testi in italiano e le relativa traduzioni inglesi. Viste la numerose versioni di brani già noti della tradizione toscana, avremmo apprezzato qualche ulteriore accenno alla provenienza dei brani stessi, ma è peccato veniale.
Che dire, infine… cercate questo disco e ascoltatelo con la stessa passione con la quale loro lo hanno inciso e prodotto.
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