Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del concorso Suonare@Folkest e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?
Taverna Umberto I: Siamo venuti a conoscenza di Suonare@Folkest tramite i social. Volevamo far conoscere la nostra musica e ci è stata data la possibilità.
Folk Bulletin: Parliamo di voi e della vostra musica: presentatevi specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo avete scelto, da cosa traete ispirazione?
Taverna Umberto I: I Taverna Umberto I (due fratelli Giuseppe e Gianfilippo Santangelo che condividono la stessa passione per la musica), nascono nel 2006 in Sicilia, terra che darà loro molta ispirazione. Il nome Taverna Umberto I è infatti un omaggio a uno storico locale di Piazza Armerina, ma soprattutto ad un modo di vivere la vita fatto di cose semplici, di gesti importanti, di sentimenti sinceri. Fondamentalmente siamo un duo (Giuseppe Santangelo alla chitarra e alla voce e Gianfilippo Santangelo alle tastiere e alla voce) circondati da una schiera di amici musicisti che hanno sposato questo progetto di musica d’autore. Abbiamo scelto questo genere perché ci rappresenta di più nella vita e ci permette di esprimere quello che siamo.
Folk Bulletin: Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?
Taverna Umberto I: Siamo Siciliani, esattamente di Piazza Armerina. Dalle nostre parti la musica è molto attiva, ci sono molti artisti vogliosi di emergere.
Folk Bulletin: Qual è il vostro rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
Taverna Umberto I: Siamo molto legati alla nostra terra e sentiamo l’esigenza di esprimere con la musica tutto l’amore e il senso d’appartenenza. Infatti nel 2008 abbiamo regalato alla nostra bella Sicilia un intero disco composto da brani inediti e testi autobiografici, tratti da storie vissute e immaginate che richiamano colori e profumi della loro terra, la gente, l’amore, i ricordi e l’emozioni che a volte toccano il cuore di chi li ascolta, ma anche critiche rivolte alle problematiche della società.
Folk Bulletin: Avete già pubblicato dei dischi? Quali sono state le vostre esperienze con il mondo discografico italiano?
Taverna Umberto I: Nel 2008 esce il primo album in studio, Parole dal Sud, composto da brani inediti e testi autobiografici, tratti da storie vissute e immaginate che richiamano colori e profumi della loro terra, la gente, l’amore, i ricordi e l’emozioni che a volte toccano il cuore di chi li ascolta, ma anche critiche rivolte alle problematiche della società. L’album ha riscontrato parecchio successo in Sicilia e oltre, appassionando soprattutto tutti coloro che per svariati motivi hanno lasciato la loro terra e che attraverso i nostri brani rivivono la bellezza e le contraddizioni della Sicilia.
Folk Bulletin: Torniamo a Suonare@Folkest: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo? Come vi siete trovati a Folkest in Friuli?
Taverna Umberto I: Suonare a Folkest con la nostra attuale formazione con Giuseppe Santangelo – chitarra acustica e voce; Gianfilippo Santangelo – tastiere e voce; Marco Profeta – basso elettrico; Francesco Camminati – batteria; Eugenio Cattini – chitarra elettrica, è stata un’esperienza fantastica, ci siamo trovati si da subito a nostro agio, dalle selezioni per poi suonare alla serata finale a Cercivento – Cjase da Int, martedì 26 giugno, meraviglioso luogo ricco di tradizioni e ottima cucina, la gente ci ha ospitati calorosamente e ascoltati attentamente.Per noi è stata una grande soddisfazione aver regalato emozioni a persone meravigliose. Complimenti all’organizzazione di Suonare@Folkest sperando di poterci rincontrare ancora nel vostro meraviglioso Friuli e non solo.
Le foto sono state scattate a Cercivento (UD), nel corso di Folkest 2018 e sono di Walter Menegaldo.
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