di Felice Colussi
Quando meno te l’aspetti dall’Irlanda spunta una gemma.
Gemma un po’ stagionata, dirà il solito critico, ma la qualità non ha età, signori miei.
Siamo qui di fronte a un supergruppo, l’ennesimo, che vede coinvolto il grande mago Donal Lunny, insieme al suo vecchio sodale Andy Irvine. Già una band con i due vecchi leoni suscita interesse, ma se andiamo a scorrere le note di copertina, vediamo che di questo gruppo fanno parte anche un immenso Paddy Glackin al violino, Michael McGoldrick, al low whistle e uillean pipes e John Doyle dei Solas alla chitarra e al bouzouki.
Formativi nel 2015, arrivano soltanto ora al primo disco.
Già… loro non hanno fretta… come dice Andy… abbiamo tutta la vita davanti!…
Bean Phàidìn, Wild Roving (che è nota anche come The Wild Rover), Heart In Hand, Cairndaisy, Felix The Soldier, As Good As It Gets e un pugno di strumentali dirompenti ci regalano un suono tra Planxty e Moving Hearts e al tempo stesso ancora tremendamente moderno. Come facciano a rinnovarsi, pur nel solco preciso della tradizione, qualche volta è davvero un mistero. Grandissimi, non c’è nulla da dire. Di corsa ad acquistarlo e ascoltare… ascoltare… ascoltare… E senza scusa: è distribuito in Italia dalla IRD.
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