E’ prodotto dall’etichetta pugliese Dodicilune e distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital, il nuovo progetto discografico Close (your) Eyes Open Your Mind del duo composto da Walter Prati (basso, violoncello, electronics) e Sergio Armaroli (percussioni, electronics).
Chiudere gli occhi e aprire la mente è ciò che si chiede a chi vuole ascoltare musica. Gli occhi vedono ciò che la mente vuole vedere e la mente permette di vedere quello che il cuore di ciascuna persona ha bisogno di sentire – sottolinea Walter Prati nelle note di copertina. È una continua corrispondenza tra necessità di chi ascolta e di chi fa musica. Forse questo è il riassunto del dialogo musicale tra due musicisti e un tam tam; un tam tam particolare, piuttosto imponente in grado di generare una così vasta gamma di suoni, capace di reagire a materiali così differenti (è stato suonato con diversi tipi di metallo, legno, stoffa) restituendo suoni sempre molto ricchi di suggestioni ancestrali. Dal quel materiale iniziale siamo partiti con il nostro interloquire che ha compreso altre percussioni, suoni elettronici, acustici ed elettrici – prosegue il musicista e compositore. Sono nati così cinque dialoghi tra pensiero interiore, individuale e realtà collettiva. Tra acustico ed elettronico, tra scrittura e improvvisazione. Lo sguardo limitato degli occhi ha lasciato spazio allo sguardo onnicomprensivo della mente. Nella cosmogonia buddista si narra del bodhisatva Milletamburi capace di suonare mille musiche differenti nel medesimo momento. Una raffigurazione potente della capacità intrinseca dell’uomo di poter fare e compiere azioni al di la delle proprie capacità considerate razionalmente. Semplicemente chiudendo gli occhi e aprendo la mente.
Compositore ed esecutore, Walter Prati svolge attività di ricerca musicale, orientata verso l’interazione fra strumenti musicali tradizionali e nuovi strumenti elettronici, frutto dell’applicazione informatica al mondo musicale. Ha collaborato negli anni con Evan Parker, con il chitarrista americano Thurston Moore (componente del gruppo Sonic Youth) e con Robert Wyatt.
Sergio Armaroli abbraccia molteplici ambiti espressivi alla costante ricerca di un’unità dell’esperienza; pittore, percussionista concreto, poeta frammentario e artista sonoro – come ama definirsi – oltre a fondare il proprio operare all’interno del linguaggio del jazz e dell’improvvisazione come estensione del concetto di arte. Ha all’attivo collaborazioni con Riccardo Sinigaglia (santur elettrico, flauti barocchi ed elettronica), Giancarlo Schiaffini, Fritz Hauser, con il quartetto guidato da Alvin Curran, Billy Lester.
Il disco è prodotto da Walter Prati, Sergio Armaroli e Gabriele Rampino per Dodiciline edizioni, ed è stato registrato, mixato e masterizzato nell’autunno del 2017 da Piergiorgio Miotto a Il Pollaio, Ronco Biellese (BI). La copertina è disegnata da Sergio Armaroli, mentre le foto sono di Piergiorgio Miotto e Walter Prati.
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