Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del concorso Suonare@Folkest e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?
T’ses Folk: Abbiamo avuto notizia di Suonare@Folkest da altri amici musicisti con i quali siamo venuti in contatto. Ci sembrava un’esperienza divertente e una buona occasione per far conoscere il nostro modo di suonare.
Folk Bulletin: Parliamo di voi e della vostra musica: presentatevi specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo avete scelto, da cosa traete ispirazione?
T’ses Folk: Suoniamo musica popolare proveniente da diverse parti del mondo cercando di proporre la musica che ci piace. Abbiamo alcuni pezzi di nostra composizione in cui riproponiamo le sonorità della musica popolare raccontando storie che ricalcano i pezzi tradizionali.
Nel nostro gruppo abbiamo cercato di ottenere sonorità tradizionali con contaminazioni da diversi generi unendo l’organetto e il flauto con il basso elettrico e la chitarra ai quali si unisce la voce per raccontare le nostre storie.
Folk Bulletin: Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?
T’ses Folk: Veniamo dalla Provincia di Torino. La musica dal vivo, nel nostro caso si tratta di musica legata alle danze tradizionali, è sostenuta da diverse associazioni che si occupano di mantenere vivo o talvolta rianimare il bal folk. Anche alcuni locali sono particolarmente attivi e stanno contribuendo a mantenere vitali queste attività.
Folk Bulletin: Qual è il vostro rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
T’ses Folk: Il nostro rapporto con la musica tradizionale è molto stretto perché costituisce gran parte del nostro repertorio. Abbiamo diversi pezzi della musica piemontese e della musica franco-provenzale con i cui territori troviamo più affinità, ma ci piace esplorare la musica tradizionale di altre Regioni e di altre Nazioni, spaziando in lungo e in largo fin dove ci portano le orecchie.
Folk Bulletin: Avete già pubblicato dei dischi? Quali sono state le vostre esperienze con il mondo discografico italiano?
T’ses Folk: Non abbiamo mai pubblicato dischi come T’ses Folk. Nella nostra esperienza precedente abbiamo auto-prodotto due dischi che, nel corso degli anni, abbiamo distribuito in proprio ai concerti.
Folk Bulletin: Torniamo a Suonare@Folkest: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo? Come vi siete trovati a Folkest in Friuli?
T’ses Folk: La serata delle selezioni dal vivo è stata molto emozionante. Il pubblico è stato entusiasta e partecipativo e per noi è stata un’esperienza stimolante, anche perché il contesto era abbastanza diverso rispetto ai nostri concerti abituali.
A Folkest ci siamo trovati molto bene, l’ospitalità è stata fantastica e l’esperienza molto piacevole.
Villa Sulis è un posto bellissimo e molto suggestivo. Il concerto è stato, per noi, molto divertente. Speriamo di essere riusciti a trasmettere anche al pubblico il divertimento e il piacere che noi proviamo a suonare.
Le foto sono state scattate a Castelnovo del Friuli (PN), nel corso di Folkest 2018 e sono di Andrea Del Favero.
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