di Orietta Fossati
Ritorno è il tema dell’undicesima edizione di Canto Spontaneo, il festival organizzato dall’Associazione Culturale Furclap di Udine che ha preso avvio a maggio con il progetto Silk Road: riflessioni, incontri e concerti legati alla via della seta e realizzati in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, diretto da Stefania del Bravo, nella splendida cornice del Palazzo del Rettore di Zara. Dalla Spagna di Juan de la Sierra all’India di Rashmi Bhatt e Sageer Khan, per approdare alla Turchia di Latif Bolat, co-direttore artistico del festival con Giovanni Floreani. Bolat è un cantante e suonatore di saz originario dell’Anatolia meridionale, che vive da lungo tempo negli Stati Uniti dove svolge un’intensa attività divulgativa come esperto della musica mistica devozionale legata al sufismo. Protagonista a Zara, come nelle giornate centrali del festival (Udine e alta Val Degano) di una suggestiva performance realizzata insieme a due dervisci Mevlevi (Konya, Turchia) della confraternita sufi legata al mistico Jalâl âlDîn Rûmî (XIII secolo), come anche di interessanti contributi di riflessione. A Venezia all’interno del seminario Evoluzioni vocali e musicali fra Oriente e Occidente nello spazio culturale Cannareggio 3651 (28 settembre – con interventi di Mario Crispi, Alberto Madricardo, Latif Bolat e Marian Mentrup) come alla libreria Tarantola di Udine con la presentazione del libro realizzato con Jennifer Ferraro Quarelling with God, una raccolta di testi mistici sufi tradotti in inglese (29 settembre).
Il tema conduttore del ritorno si intreccia spesso con l’idea del viaggio. Se il partire di un’artista è, per il musicista siciliano Mario Crispi, sempre un ritornare, nella visione di Giovanni Floreani questo concetto si traduce nella necessità di trovare un tempo per guardarsi indietro e rielaborare, ripulendo di ciò che è superfluo, il passato per guardare in modo diverso al futuro, per attualizzarlo, rendendolo contemporaneo.
Possibilità che si fa atto in Punto di Incontro, emblematico titolo del doppio cd live – presentato nella sala Eden del Visionario di Udine il 16 settembre – di Strepitz Open Project (Giovanni Floreani, Ermes Ghirardini, Paolo Viezzi, Lorenzo Marcolina, Evaristo Casonato, Paolo Tofani Krsna Prema Das, Pierpaolo Caputo, Claudio Milano): il racconto filosofico musicale dell’evoluzione di un percorso nato nel 1999 che ha prodotto otto cd, tre dvd e due libri e ha visto collaborare artisti, musicisti, filosofi e intellettuali per arrivare a definirsi Open, progetto libero da schemi precostituiti che ne ostacolino la creatività. E Punto di Incontro era tra i progetti realizzati in Sicilia, la regione alla quale si è voluto dedicare, quest’anno, una finestra di approfondimento.
Palermo (Energie Alter_native, Cantieri Zisa), Monreale (Castellaccio di Portale San Martino) e Trapani (Conservatorio Scontrino), le città siciliane coinvolte, ma anche Trieste, dove la cantante e ricercatrice Miriam Palma ha tenuto un seminario di approfondimento sulle tecniche vocali nella sperimentazione, nel teatro e nelle tradizione popolare intitolato Incontro con la voce (23 giugno).
Canto Spontaneo non smette mai di muoversi, avventurandosi in direzioni capaci di aprire nuove strade, connessioni e possibilità e quest’anno ha inaugurato un nuovo percorso nelle Valli del Natisone, polo vocale di interesse che si affianca a quello storico di Givigliana.
In collaborazione con lo SMO – Slovensko Multimedialno Okno di San Pietro al Natisone si sono svolti nel mese di giugno i Percorsi di Canto delle Valli/Ljudskega Petja Po Dolinah, quattro appuntamenti in alcune delle più suggestive località delle Valli del Natisone – dalla chiesetta votiva di San’Antonio Abate a Clenia, a quella di Santa Maria Assunta di Cras di Drenchia, alla corte circolare di Cicigolis – con lo storico gruppo vocale dei Nediški Puobi, il Coro Matajur e le sorelle Cicigoi, le Dreške čeče.
Givigliana rimane sempre il punto fermo di ogni edizione, con la sua tradizionale processione – che vede il recupero della croce di Lorena, utilizzata storicamente durante le processioni rogazionali di San Marco – accompagnata dai canti di tradizione patriarchina dei Cantuors de Sant Jacom di Rigolato, la messa, celebrata da don Marco Brollo e cantata dai Nediški Puobi e i canti spontanei delle Pulgetos de Sant’Ane – allieve di pre ‘Sef Cjargnel, recentemente scomparso – e delle sorelle Cicigoi per proseguire nella piazza di Rigolato al pomeriggio con la musica ungherese del Dracula Duo (Janos Hasur al violino e alla voce e Mihaly Huszar alla fisarmonica e alla voce, due dei componenti dello storico gruppo ungherese Vízönto) e la dalmata Klapa Cambi di Spalato.
Gran finale nella chiesa di San Giacomo a Rigolato con il viaggio dall’India alla Sicilia attraverso gli strumenti a fiato di Mario Crispi e il canto mistico di Latif Bolat accompagnato dalle danze dei dervisci, uniti in un’ideale linea di continuità fra Mediterraneo e via della seta. Come di consueto, si chiude lanciando il tema della prossima edizione: la conoscenza. E l’augurio di aggiungere un ulteriore tassello al viaggio di Canto Spontaneo toccando le sponde di Alessandria d’Egitto, i cui legami con Aquileia sono stati oggetto di indagine di molte opere di don Gilberto Pressacco.
Le foto dell’articlo sono di Luca A. d’Agostino/Phocus Agency © 2018
Per informazioni:
info@furclap.it
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