di Alessandro Nobis
Cillacilla cillacilla lallalà / Vuelte lu passe e vuelta qua. Spesso viene sottovalutata, anche da parte degli addetti ai lavori, l’importanza quantitativa e qualitativa del repertorio tradizionale dedicato al mondo dell’infanzia come i canti legati al mondo ludico, le filastrocche, i canti cumulativi ed enumerativi, gli scioglilingua. Il loro recupero non è facile, in molte zone è andato disperso e chi è fortunato di vivere in un’area dove questo è giunto fino a noi a dispetto della modernità grazie alla trasmissione orale e al ricordo spesso lontano degli informatori può goderne studiandolo e fissandolo su carta e su nastro.
C’è chi si occupa dell’aspetto più legato al gioco in senso stretto come fa l’Associazione Giochi Antichi di Verona con il suo annuale festival Tocatì e c’è chi, come Maria Moramarco, ricercatrice e straordinaria cantante e interprete dell’ensemble della Murgia barese Uaragniaun, che con questo suo Cillacilla fissa in modo splendido e definitivo su carta e CD un mondo che non esiste praticamente più ma che fino a qualche lustro fa era così importante per la socializzazione non solo dei giovanissimi. Lo fa non pubblicando registrazioni sul campo come gli etnografi ed etnomusicologi hanno fatto (fortunatamente) nel passato, ma facendo uscire dall’oblio questo repertorio e portandolo prepotentemente nel terzo millennio con arrangiamenti, interpretazioni e suoni curatissimi e decisamente convincenti. Maria Moramarco ha chiamato a raccolta gli Uaragniaun e un nugolo di bravissimi strumentisti tra i quali voglio citare Michele Bolognese ai plettri, Alessandro Pipino all’organetto diatonico e Adolfo La Volpe all’oud, che hanno giocato un ruolo essenziale nella trasformazione di questo repertorio. Del resto la cura che la Moramarco, con Luigi Bolognese e Sivio Teot hanno da sempre messo nei lavori di gruppo è ben nota agli appassionati di cultura tradizionale e di quella musicale nello specifico, e quindi questo è un documento, un disco importante nella sua concezione e nella sua realizzazione, che potrà senz’altro essere apprezzato anche dai non parlanti il difficile dialetto della Murgia grazie al prezioso e accurato libretto allegato.
Un disco realizzato in collaborazione con la Regione Puglia, Pugliasounds e Megasound. Da veneto provo solo invidia. Moderata, ma invidia!
Lascia un commento