ALFAMUSIC AFMCD 123
MUSICA CONTEMPORANEA/ITALIA
Ci rendiamo conto per primi che l’inserimento della recensione di questo disco in FB, sia pure in questa nuova rubrica destinata alla musica “di confine”, possa sconcertare i più, trattandosi di pura e semplice improvvisazione condotta dal grande pianista jazz milanese su percorsi (o provocazioni culturali) tracciati dallo scomparso compositore imperiese Luciano Berio, compiuti insieme –nell’arco del tempo e dello spazio- con personaggi di tutto respiro, da Marco Vaggi a Gianluigi Trovesi, da Tony Arco a Roberto Fabbriciani. Sconcerto che cerchiamo di limitare ricordando che uno degli obiettivi dell’opera di Berio fu proprio quello di scavare intorno al suono puro nella sua provocazione quotidiana ed estemporanea, la musica come necessità e immanenza, in pratica l’essenza stessa della musica popolare. Che resta, comunque, un mondo lontano mille miglia da quello presentato in questo disco, di cui peraltro non possiamo che dire bene per la sfida intellettuale di cui si fa promotore. Riservato a chi fischietta Stockhausen e trova prevedibile Archie Shepp.
Enrico Lucchesi
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