di Tiziano Menduto
L’interesse e la produzione della canzone politica è arrivato a folate nella nostra cultura. Quasi un sottoinsieme della canzone popolare, distante sia dalla vera tradizione orale sia dal mercato della popular music, questa sorta di canzone che esprime le tensioni della società, racconta le esigenze e le frustrazioni dei più umili, raccoglie riflessi e desideri di ribellione. E la società italiana sta accumulando in questi anni tensioni, conflitti che hanno la necessità di essere raccontate attraverso la musica.
Un recente disco/spettacolo che ci permette di conoscere e di ricordare alcune di queste canzoni è Mars on Pluto. Canti d’amore, di lotta e di lavoro, un disco nato dall’incontro tra David Sarnelli (fisarmonica) e Margherita Valtorta (voce, toy piano, percussioni).
L’incontro, avvenuto nel 2016 per accompagnare la presentazione del libro Il sol dell’avvenire di Valerio Evangelisti, è diventato un progetto che racchiude diverse stagioni della cosiddetta musica antagonista. Si parte da alcuni classici della Resistenza al lungo e dovuto omaggio all’importante gruppo dei Cantacronache che sorto a Torino nel 1957 ha cercato di valorizzare il mondo della canzone attraverso l’impegno sociale. Un gruppo che, come ricordato anche dal compianto Umberto Eco, ha avuto una grande influenza sulla canzone d’autore italiana. In Mars on Pluto sono, ad esempio, presenti canzoni di Sergio Liberovici, Franco Antonicelli, Fausto Amodei, Emilio Jona, …
Non mancano poi sconfinamenti nei tradizionali canti di galera del repertorio di Caterina Bueno o brani particolari come Tutto o nessuno (Bertolt Brecht e Hanns Eisler, nella versione italiana di Giorgio Strehler), L’internazionale (con testo di Franco Fortini su musica di Pierre de Geyter). Senza dimenticare, infine, la ripresa di qualche autore e tema contemporaneo come con la canzone Bomba intelligente di Francesco di Giacomo e Paolo Sentinelli.
Insomma un disco da ascoltare con piacere ricordando e sottolineando che le canzoni che raccontano gli ultimi del mondo non sono – come ben ricordava Alessandro Portelli nella presentazione di una collana dedicata ai canti migranti – radici del passato, sono semi del futuro portati dal vento.
Per ascoltare il disco: Soundcloud
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