Ho conosciuto Gunnar Idenstam – organista, compositore, arrangiatore – attraverso la musica tradizionale svedese e specialmente attraverso le sue collaborazioni con Johann Hedin e la sua nyckelharpa.
Idenstam, nato nel 1961 nel nord della Svezia, arriva da un background di musica classica, ma coltiva da sempre una grande passione per il folk e per il rock degli anni ’70. Un musicista a tutto tondo che nel 1984 è stato il primo musicista del Nord Europa a vincere il prestigioso concorso internazionale di improvvisazione, “Grand Prix de Chartres” e che ha avuto al suo attivo diverse collaborazioni con musicisti di generi molto diversi. Ascoltandolo con Hedin ho sempre avuto l’impressione che la sua musica fosse un ottimo ingrediente, un ottimo stimolo per intraprendere, partendo dal mondo del folk, strade nuove.
Questo cd nasce perché commissionato a Idenstam per alcune celebrazioni della località di Jukkasjärvi, nel comune di Kiruna, nella contea di Norrbotten della Lapponia svedese. Una località conosciuta dai turisti per la presenza di un hotel costruito interamente nel ghiaccio.
Jukkaslåtar: songs for Jukkasjärvi consiste in 17 brani, alcuni strumentali, altri cantati. Brani che segnano l’incontro tra culture diverse. Intanto la cultura Sami (nel disco sono presenti le voci e i yoik di Simon Issàt Marainen e di Brita-Stina Sjaggo), ma anche la tradizione svedese (con la violinista Sandra Marteleur) e quella finlandese. Incontro esemplificato da una stessa canzone cantata, in punti diversi del cd, in versione Sami, svedese e finlandese (in realtà in meänkieli, il finnico del Tornedalen, una regione al confine tra Svezia e Finlandia). Dunque una celebrazione dei diversi popoli che vivono o hanno vissuto in queste zone dell’estremo nord.
Altri brani – composti o arrangiati da Idenstam – nascono dai suoi ricordi dell’infanzia e della prima adolescenza sulle rive del fiume Torne River. Ad esempio della prima leggera neve ad ottobre o del ghiaccio che gradualmente si forma intorno alle pietre sulle rive del fiume. O ancora i ricordi dell’Isola di Saari al tramonto, le luci del Nord, la crosta che si forma sulla neve o la chiesa di Jukkasjärvi. Senza mai dimenticare i suoi vivaci ricordi delle voci, dei yoik Sami.
Il disco, tessuto con i suoni d’organo di Idenstam, presenta brani strumentali, canzoni, yoik sami, danze svedesi, finlandesi e norvegesi. L’atmosfera, (arricchita dal sassofono di Thorbjörn Jakobsson e dalle percussioni di Jonas Sjöblom) passa dalla leggerezza dei canti, alla ricchezza dei timbri strumentali, alle profondità dei timbri organistici.
Un disco diverso, un disco particolare che si ascolta con piacere. Un disco capace di mescolare, con intelligenza, ambienti, sonorità, culture diverse senza mai perdere coerenza e originalità. Per ulteriori informazioni: www.bis.se.
Tiziano Menduto
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