Montemarano, alta Irpinia, poche migliaia di abitanti, un ottimo vino, un Carnevale fra i più antichi e famosi d’Italia, una tradizione musicale di primo livello che ha generato una delle forme di tarantella più affascinanti e particolari, la Montemaranese. Da oggi, grazie all’ennesimo lavoro documentario curato da Luigi D’Agnese e dalla sua meritevole associazione Hyrpus Doctus, con un Dvd della durata di circa un’ora e mezza è possibile compiere un viaggio di suoni e immagini dentro il passato e il presente di questa cittadina. L’immediatezza del mezzo prescelto e la sua suddivisione logico-tematica ne fanno uno strumento prezioso, che consegna ai posteri un’insieme di tradizioni fra le più significative del nostro Paese, fissando sul supporto digitale le radici storiche del ballo e le testimonianze dirette, le immagini del corteo carnevalizio e le azioni spontanee nei vari luoghi del paese, per conferire allo spettatore un punto di vista necessariamente sintetico ma completo. Tutto quanto compreso nel Dvd è frutto di una ricerca decennale, durata dal 2000 al 2009. Non mancano inoltre ampie testimonianze sulla vita quotidiana di Montemarano, sulla sua realtà di paese agro-pastorale, sui suoi momenti di festa collettiva, che ci consegnano una visione affettuosa e completa sull’abitato e su chi lo abita, ideale completamento dell’ultimo lavoro (prima di questo) di Luigi D’Agnese, il libro+Cd “Irpinia. Montemarano: canti, racconti e suoni popolari nella tradizione in Campania – vol. 2” (2007). E non è certo un caso che tutto il Dvd sia pervaso dalla presenza, a volte dichiarata, a volte sottintesa, di un’ospite d’onore, di una autentica protagonista. Come ben scrive Franca Molinaro nella prefazione: “Vi sono popoli che portano inscritto nel patrimonio genetico modelli arcaici sopravvissuti all’evoluzione culturale con poche varianti rispetto ai memi originali. Uno di questi memi può essere identificato nella “Montemaranese”, motivo sonoro e coreografico proprio del popolo di Montemarano”.
Roberto G. Sacchi
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