di Daniel Spizzo
Perle di Battaglia è prima di tutto un invito a tuffarci nell’oceano misterioso di due importanti creativi del nostro tempo: Roby Facchinetti e Valerio Negrini. Come un pescatore coraggioso che osa lanciarsi su rotte sinora inesplorate, come un pirata malizioso, Battaglia ha rubato ai suoi vecchi compagni dei Pooh piccoli tesori che per decenni sono rimasti, lì, in fondo ai mari. Ora li ha portati alla luce del sole, sui palchi dei teatri d’Italia. Perle, appunto, raccoglie in un libro cofanetto in due CD le performance live del tour 2018-2019. Per gli appassionati sarà disponibile a partire da metà maggio 2019 anche un cofanetto con 3 vinili a 33 giri.
Che sia ben chiaro: l’opera di Battaglia è compiuta solo per metà. Laggiù – tra relitti sommersi, scogli, coralli e sirene conturbanti – rimangono nascosti ancora opere che meriterebbero la stessa sorte. Ma intanto i primi tesori portati in superficie già ci offrono un buon assaggio di quello che ancora potrebbe (ri)emergere, Dodi permettendo. Il successo avuto dal tour quindi è certo un occasione per molti fan dei Pooh di (ri)scoprire un patrimonio rimasto quasi segreto; ma è anche un’opportunità per chi ama il progressive rock, il folk-pop o le performance acustiche di un chitarrista ai massimi livelli (Battaglia rimane ancora uno dei più bravi chitarristi in circolazione) di scoprire il lato oscuro di un gruppo che comunque ha contribuito a scrivere la storia della musica popolare in Italia.
Le Perle Melodiche
Prendiamole quindi in mano queste prime perle raccolte sui fondali. Portiamole alle nostre orecchie. Ascoltiamone bene struttura melodica, dinamica e sequenzialità. Vi sono ben ventuno composizioni di Facchinetti, scritte per lo più prima degli anni Novanta, che ci stupiscono per freschezza, originalità, orecchiabilità. Sono quelle di un adepto del Belcanto italiano, di un neomelodico, che dichiarava sin dai primi anni Sessanta di ispirarsi a Verdi, Wagner e Puccini. Roby Facchinetti è stato capace di sfornare un numero incredibile di Ohrwuermer, di melodie semplici ma allo stesso tempo incantevoli che oltre alle grandi hit che conosciamo, hanno contribuito a costruire quasi tutto il grande patrimonio melodico dei Pooh (accanto a una decina di canzoni composte direttamente da Battaglia). I loro cinquant’anni di carriera si fondano in gran parte su tale valore aggiunto melodico. Sfido chiunque a dimostrarci che non è vero. Battaglia è stato molto attento nel costruire la sequenza dei brani in scaletta: il CD certo rende solo in parte le emozioni create dal vivo in teatro. Per fortuna il libro contiene una serie di preziosi commenti di Dodi che ci aiutano a entrare nel mondo melodico di Facchinetti.
Le Perle Poetiche
Il sodalizio Fachinetti-Negrini (oltre a quello più circosritto tra Battaglia e Negrini) era basato sulla capacità di fondere melodia con parole. De la musique avant toute chose, certo, se vogliamo evocare qui l’Art poétique di Verlaine. E Negrini in questo è stato un vero maestro. Con le sue liriche raramente ha destrutturato la potenza melodica delle composizioni di Facchinetti (e Battaglia). L’armonia tra loro era alla base di tutte le operazioni successive: dagli arrangiamenti all’interpretazione. E qui l’universo simbolico di Negrini ha saputo amalgamarsi nel pieno rispetto dello spirito melodico del compositore. Su trenta testi a firma Negrini, ritroviamo innanzitutto con piacere in Perle, il Negrini esoterico che parte dal Parzival di Wolfram von Eschenbach o dal Perceval di Troyes per arrivare ad una specie di simbolismo surrealista evocato in più chiavi (Oceano; Padre del Fuoco, padre del tuono, padre del nulla; Orient Express; Fantasia; Uno straniero venuto dal Tempo); passando per il poeta cronista di una contemporaneità fatta di guerra, autoritarismi, emarginazione ed altro (Classe 58; Isabel; Stella; Padre a vent’anni; Air India) fino ad arrivare al lirico della solarità ottimistica pura (Cercami; Mai dire mai; Vita; che sono in linea con Canterò per te, Non siamo in Pericolo, Pensiero) per non parlare poi delle sue canzoni d’amore (forse i pezzi più forti di Negrini): Una donna normale, Isabel, Linda, A un minuto dall’amore, Come si fa, Cara bellissima, Sei tua sei mia.
Le Perle Canore
Pochi sono i gruppi al mondo che possono vantare un ampio patrimonio melodico e lirico come i Pooh. Battaglia ne è bene conscio. Vi sta lavorando sù in questi ultimi anni proprio per portarlo alla luce con i suoi nuovi vocalist, Costanzo del Pinto e Raffaele Ciavarella. Voci più da X Factor, certo, ma capaci di incantare anche i giovani. Ed è questo che conta: per cui rimane certo la voce di Battaglia che dà il marchio Pooh, ma alla sua voice storica si aggiungono sonorità e timbriche fresche e prive di tensioni che arricchiscono un impasto voci che, con l’inevitabile invecchiamento delle corde vocali di Facchinetti, rischiava di perdere sulle note più alte in armonia e intonazione. La vocalità di Battaglia posside ancora forti qualità quasi musicoterapiche, certo, che con quelle di Del Pinto e Ciavarella guadagnano ancora più in energia. Il pubblico infatti nei teatri lo sta apprezzando molto. L’operazione sull’impasto voci sembra quindi riuscita molto bene. Battaglia può continuare a portare alla luce del sole altri tesori che giacciono sui fondali…
Perle di chitarre
In Perle Battaglia infine dimostra di possedere un’anima folk. Come Lennon, da piccolo, anche Battaglia ha cominciato col suonare la fisarmonica per poi passare alla chitarra. Feste familiari e di comunità lo hanno valorizzato come uomo, musicista, compositore, cantante ma poi soprattutto come chitarrista. Il tocco magico di Battaglia in Perle sta proprio qui. Nel recuperare i brani messi nel dimenticatorio dai suoi compagni ha deciso di metterci – oltre che al suo contributo come cantante dal timbro inconfondibile – anche molto del suo animo da chitarrista folk-rock neomelodico che continua a sperimentare. Ecco perché con Perle ci porta anche su nuovi lidi, oltre ai confini del mondo dei Pooh per arrivare, valorizzando il déjà-entendu, verso nuove sonorità e nuove emozioni. Le chitarre di Battaglia quindi la fanno quasi da padrone nel dare uno stile inconfondibile alle creazioni di Facchinetti e di Negrini. Nel libro troviamo per ogni brano una descrizione dettagliata della chitarra usata per creare quel sound specifico. A parte quindi gli assoli favolosi su Classe 58, Sei tua, sei mia, Oceano, non possiamo qui non citare gli arpeggi su Fantasia, Orient Express e Inutili Memorie. Spaziamo da arrangiamenti ed effetti già conosciuti, a sonorità originali e insolite. La versatilità di un Battaglia che ha lavorato con grandi musicisti come Tommy Emmanuel, Zucchero Fornaciari o Al di Meola non è di certo estranea a tale operazione. Per cui, alla fin fine, in Perle stiamo parlando di tre signori autori italiani: Facchinetti, Negrini e Battaglia che hanno così avuto modo di esprimersi in tutta la loro creatività. Il merito spetta in gran parte a Battaglia, che ancora dopo cinquant’anni di carriera musicale, trova il coraggio di credere nelle forza, nella bellezza e nella solarità della musica dei suoi ex-compagni. Tanto di cappello, Maestro Battaglia, per tutto quello che ancora riesce a comunicarci come energia vitale!
Artista | DODI BATTAGLIA |
Titolo | Perle |
Label | Azzurra Music |
Supporto | CD |
Anno | 2019 |
Sito | http://www.dodibattaglia.com/ |
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