di Alessandro Nobis
Sabato 13 luglio a partire dalle ore 21 la musica del diavolo ritorna al Teatro Romano di Verona con la presenza di una delle figure più importanti del blues di questi ultimi anni, il californiano classe 1951 Kevin Roosevelt Moore (a.k.a. Keb’ Mo’). Cosa c’entra Donne in Blues con questa serata, direte voi? C’è un filo conduttore che lega le due manifestazioni, e si chiama Rudy Rotta. Il chitarrista e compositore veronese fu infatti uno dei promotori con il critico musicale Giampaolo Rizzetto di quelle due serate e ne fu anche uno dei protagonisti (accompagnò infatti Valerie Wellington in un infuocato set con Cesare Valbusa, Roberto Morblioli, Willy Mazzer e Riccardo Massari) e la serata di sabato 13 vuole ricordare la sua figura a due anni dalla sua prematura scomparsa.
Volo sul mondo: Festival Memorial Rudy Rotta è il nome che l’di Alessandro Nobis e la società A-Z Blues hanno voluto dare a questo importante evento, ma non solo, c’è anche l’opportunità di dare un contributo acquistando il biglietto di ingresso a due associazioni che operano nell’ambito della ricerca medica, ovvero l’Unione Italia Lotta alla Distrofia Muscolare (U.I.L.D.M.) e la Fondazione pe la ricerca sul cancro (A.I.R.C), quindi non provate ad entrare gratis, mi raccomando.
La serata ha un menù ricco di ospiti, alcuni dei quali saranno accompagnati dalla RR Band (Pippo Guarnera all’organo Hammond e piano, Renato Marcianò al basso ed Enrico Cecconi alla batteria) che come dicevo suoneranno nei set di Matteo Sansonetto (chitarrista dallo stile tipicamente influenzato dalle sonorità del Chicago Blues, e dotato di una notevole voce soul e di uno stile chitarristico grintoso ed essenziale), di Mike Sponza (Il talento di uno dei più grandi chitarristi blues italiani, ormai una sorta di guru del blues nazionale: il risultato è un’esplosione di classe, ritmo ed energia – lo dice il Corriere, e tanto basta) e di Gennaro Porcelli considerato dal pubblico e dalla critica specializzata uno dei migliori talenti del Blues Made in Italy con un repertorio che spazia dal Chicago style a quello di New Orleans, da quello di Austin a quello di Memphis. Sarà infine anche l’occasione di ascoltare in apertura il duo Superdownhome (suonano una sorta di rural blues “contaminato” e sono Henry Sauda alla voce, cigar box, diddley bow e Beppe Facchetti alle percussioni) e l’atteso Sonohra Project Trio, con un set preparato accuratamente per far conoscere e capire al pubblico quale sia il loro retroterra culturale musicale.
C’è poi come detto la portata principale, il grande Keb’ Mo’ che grazie all’Associazione Culturale Rudy Rotta ha fatto di Verona una delle tappe del suo attesissimo tour europeo nel quale presenta la sua più recente produzione, Oklahoma; il suo primo lavoro risale al 1980 (Rainmaker) e il suo stile che qualcuno ha definito post modern blues contiene riferimenti anche a idiomi musicali diversi come il folk, il jazz e anche il country, non aspettiamoci quindi un clone dei grandi padri della musica del diavolo ma uno dei più fiorenti rami che da essa sono nati nel corso del Novecento. Comunque una delle stelle del blues odierno.
Direi che Volo sul Mondo Festival: memorial Rudy Rotta presenta motivazioni per gli amanti della musica, per quanti hanno conosciuto e vogliano ricordare Rudy Rotta assieme ad alcuni musicisti, per quelli che amano la musica blues e non hanno mai conosciuto personalmente Rudy e anche per aiutare le due associazione sopra menzionate.
Non vi bastano queste motivazioni? Allora dico anche che durante la serata verrà presentato Now and Then…and Forever, il disco postumo (questa parola è orribile ma rende l’idea) di Rudy Rotta.
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