Questo “Miles of Blues” ci restituisce il chitarrista abruzzese in veste solista, dopo l’inconsueto e positivo “Songs we love” del 2008 con la cantante Raffaella Luna.
Qui ritroviamo il “solito” Morone solista dalla tecnica perfetta e dal finissimo senso melodico, che anche dopo vari ascolti non stanca mai, anzi svela passo dopo passo la bellezza delle sue composizioni e l’intelligenza delle sue rivisitazioni (un’originale versione di “Summertime”, una sorprendente composizione di Joe Zawinul, “Mercy Mercy Mercy” “Sitting on a Limbo” di Jimmy Cliff ed il classico di Joseph Spence “Great Dream From Heaven”, un cavallo di battaglia anche di John Renbourn).
Ci sono poi nove composizioni originali, alcune già riportate in libri o video e qui riviste profondamente, e quelle totalmente nuove; segnaliamo il meditativo brano d’apertura che dà il titolo all’album, lo splendido “Slide Ride” con il bottleneck che ci fa respirare anche per un attimo aria di Delta ma anche il leggendario Leo Kottke dei tempi migliori, il suggestivo slow blues “Rainy Night in New York” e “Back to Nashville”, delicato country blues in odore di Chet Atkins, che confermano come Morone sia uno dei migliori specialisti del fingerpicking in circolazione. Musica, aggiungiamo, che dal vivo regge perfettamente, anzi di più, avendo come valore aggiunto quel minimo di improvvisazione che fa apprezzare ancor più la struttura dei brani.
Insomma un gran bel disco, se non l’avete ancora intuito, – distribuito in tutto il mondo da cdbaby.com – che farà la felicità di tutti coloro che prediligono le più raffinate linee melodiche piuttosto della tecnica talvolta fine a sé stessa.
Il blues secondo Morone, suonato nelle sue più diverse varianti ma senza cadere nella facile banalità dell’interpretazione dei classici della “musica del diavolo”.
Alessandro Nobis
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