di Andrea Del Favero
Il primo disco di questo gruppo che si autodefinisce di Renaissance Celtic Folk Rock risale al 2010, Plaudite ‘sì più forte, interamente strumentale, un vero e proprio manifesto delle loro prima linea musicale, con rivisitazione di brani medievali e rinascimentali e della tradizione popolare in chiave rock.. Il secondo lavoro, Ritual, avrebbe poi dato spazio a una voce femminile, con una sterzata più sulle melodie rinascimentali, con l’aggiunta di alcuni brani originali.
Con il successivo Lady of the lake l’indirizzo si sposterà su versanti più folk-metal, con brani in massima parte composti dai membri del gruppo.
Dopo un cambio di formazione e l’ingresso di una ghirondista nell’organico, nasce il nuovo progetto, un approfondimento dedicato alle terre di provenienza dei membri di questa interessante band. Così prende vita la formazione attuale, la volontà della quale è quella di ritornare alle origini e alle tradizioni della terra friulana, ritrovando nelle proprie radici territoriali – si legge nelle loro note – un ulteriore significato di ricerca compositiva e narrativa. Primo testimone di questa nuova fase che vede all’opera Giordana alla voce e alle percussioni; Martina alla ghironda; Riccardo alla batteria e alle percussioni, David al bouzouki, Nicolas alla chitarra elettrica e acustica, Maria Teresa ai flauti e Massimo al basso è l’EP The Journey nel maggio del 2019 e infine il quarto album, Tales from the Brave Lands, una raccolta di storie e leggende friulane, messe in musica con uno stile che è un connubio tra un folk che comunemente viene definito celtico, medieval rock e sonorità rinascimentali.
Si tratta di un concept album nel quale la Corte de lunas intende dare voce a storie di donne forti e creature miserabili, di uomini valorosi e mostri senza pace, di natura selvaggia, fiumi impetuosi, montagne brulle e mari in tempesta. Storie di una terra indomita.
Un disco dove troviamo molto cuore e passione, forse qualche piccola ingenuità (Scjaraçule Maraçule, danza tradizionale trascritta da Giorgio Mainerio nella seconda metà del Cinquecento, ha un testo a sua volta scritto da don Domenico Zannier, ma negli anni Sessanta del XX secolo), ma tanta sincerità e un suono ricco e, laddove necessario, potente. Consigliato agli amanti della buona musica senza confini, da ascoltare senza preclusioni e con le orecchie ben aperte. Da qualche mese è nella selezione dei dischi che mi ascolto in macchina!
Artista | Corte di lunas |
Titolo | Tales from the Brave Lands |
Label | Autoproduzione |
Supporto | CD |
Anno | 2019 |
Sito |
www.facebook.com/CorteDiLunas.OfficialPage |
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