di Gianni Giusti
Bruno Galeone alla fisarmonica e al pianoforte, Bijan Chemirani allo zarb e alle percussioni, Andrea Presa al didgeridoo, oltre alla stessa Maria Mazzotta al tamburello e alla chitarra formano un’ideale corona alla splendida voce di questa cantante salentina che si sta affermando come una delle grandi voci del Sud Italia, con una significativa carriera da solista, dopo le esperienze nel Canzoniere Grecanico Salentino.
Due sono gli inediti, entrambi di ottima stesura, in salentino: la dolorosa ballata d’amore Nu me lassare e la classica pizzica Amoreamaro, che dà il titolo all’intero album. Un disco che contiene in tutto dieci brani in tutto, suddivisi tra brani di tradizione orale e composizioni di grandi autori del passato più o meno recente, come Lu pisci Spada di Domenico Modugno, Tu non mi piaci più dal repertorio di Gabriella Ferri e Rosa canta e cunta di Rosa Balistreri. Bella, anche se già più scontata, l’ennesima versione del canto sardo No poto reposare.
Un’intensa e appassionata riflessione, – si legge nelle note di presentazione – da un punto di vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato.
Davvero un ottimo lavoro, registrato, mixato e martirizzato da Guglielmo Dimidri presso Corrado Productions a Supersano (Lecce). L’impaginazione della copertina è a cura di Simone Lomartire, su grafiche originali di Giulio Rugge
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Artista | Maria Mazzotta |
Titolo | Amoreamaro |
Label | Agualoca Records |
Supporto | CD |
Anno | 2020 |
Sito |
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