di Andrea Del Favero
Per chi non la conoscesse ancora, Elina Duni è una tra le più intense voci della nuova scena musicale europea, a cavallo fra le sonorità della sua originale tradizione albanese e kosovara e il meridione italiano, alla quale piacciono arrangiamenti intensi e rarefatti. Nata a Tirana, cresciuta in Svizzera, fin da bambina si è avvicinata alla musica dimostrando doti fuori dal comune. Nel suo precedente disco, realizzato in meravigliosa solitudine, aveva voluto stupirci cantando in nove diverse lingue. In questo suo nuovo lavoro si limita a solo quattro linguaggi diversi.
E per farlo si affida a Rob Luft, londinese classe 1993, rivelatosi fin da giovanissimo per le sue eccellenti doti di improvvisatore, arrangiatore e compositore. In quest’album è coautore, con la stessa Duni, di diversi brani, incluso quello che dà il titolo all’album, così come Numb, Brighton, Flying Kites, Lux e Empty Streets.
Ma l’intero lavoro è impreziosito dal lavoro di un quartetto formato da Matthieu Michel al flicorno e Fred Thomas al pianoforte e alla batteria, oltre agli stessi Elina Duni alla voce e Rob Luft alla chitarra.
Questo è un album sui problemi contemporanei che tutti noi dobbiamo affrontare: la tragica storia della crisi migratoria in Europa e inoltre, l’imminente fallout ecologico dovuto alla distruzione della natura. – ci ricordano Duni e Luft – E’ anche un album sui luoghi in cui siamo stati e amato, luoghi che non esistono più o continuano ad esistere solo come un frammento della nostra immaginazione. Ci sono canzoni che toccano influenze del passato, con il suono dell’Albania e il folklore mediterraneo sempre presenti. Abbiamo voluto esplorare anche altre radici musicali: ballate jazz senza tempo, canzoni francesi, canzoni popolari americane… Accanto alla severità che si trova in molti di questi brani, c’è una leggerezza che pervade tutto e crediamo che questa luce possa, e farà, eclissare questi tempi difficili.
In ogni lacrima c’è una luce che sorge.”
Dodici brani, aperti da una strepitosa versione di Bella ci dormi, che Duni snocciola via con intensa partecipazione e straordinario controllo della voce, attraverso rielaborazioni di brani tradizioni e composizioni originali.
Produzione, come di consueto in casa ECM, a livelli altissimi, una delizia per le orecchie. Regstrato nel mese di febbraio del 2020 nello studio La Buissonne a Pernes-les-Fontaines, da Gérard de Haro, il mastering è di Nicolas Baillard e la produzione del mai troppo ringraziato Manfred Eicher.
Musica eccellente, interpreti notevoli, disco consigliabilissimo, per un’artista che continueremo a seguire e a proporvi nel futuro. Un piccolo capolavoro!
Artista | ELINA DUNI |
Titolo | Lost Ships |
Label | ECM |
Supporto | CD – 2689 |
Anno | 2020 |
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