di Alessandro Nobis
A proposito di Andrea Piccioni, Riccardo Tesi dice che E’ uno dei migliori suonatori di tamburi a cornice che abbia mai conosciuto! ed in effetti è facile dare ragione all’organettista toscano, basta ascoltare qualche minuto di questo Tamburo e Voce per avere una visione del progetto che ha fatto nascere il disco. Si è vero, tecnicamente Piccioni è un maestro dei tamburi a cornice, ma qui c’è molto altro: le sue composizioni, il delicato e intelligente lavoro di arrangiamenti che mettono in comunicazione i suoni ancestrali con la modernità e fanno compiere all’ascoltatore attento un viaggio nello spazio e nel tempo, tanti sono gli spunti che emergono da questo eccellente lavoro pubblicato dall’etichetta italiana Visage, non nuova a questi tuffi nel futuro tradizionale italiano. Si parte con brano composto specificatamente per la chitarra battente di Vincent Noiret (Braci) che emerge dai suoni puramente tradizionali per continuare con la sorprendente Maremosso con il sax soprano di Pierfrancesco Mucari mediato dall’elettronica che apre al bendir e prosegue con una linea melodica del sassofono. E poi si torna all’ancestrale tradizione irpina con il Canto sul tamburo per la Madonna delle Galline dove nella prima parte la voce umana incontra la voce del tamburo e nella seconda si trasforma in un ballo popolare e infine con Saltarello, un tradizionale canto a ballo della valle laziale dell’Aniene; anche qui tradizione e contemporaneità di qualità rara a sentirsi.
Con Qustor – Duff ci si trasferisce armi e bagagli nei suoni mediorientali del Dutar, liuto a due corde con un lungo manico, di Juraev Sirojiddin che dialogando con il tamburello fanno di questo brano uno dei più significatici di questo davvero magico Tamburo Voce. Un disco importante che indica una direzione per quanti sono interessati a restare con i piedi nelle radici, ma con la mente verso nuove prospettive sonore.
Artista | Andrea Piccioni |
Titolo | Tamburo E Voce |
Label | Visage music |
Supporto | CD – 020 |
Anno | 2020 |
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