Nei mesi di luglio e agosto 2010 si è svolto nella cittadina medievale di Grimaud, sulla Côte Varoise, l’ormai tradizionale e affermato appuntamento con le Grimaldines, il Festival delle Musiche del Mondo di Grimaud, che propone ogni estate, nelle vie della suggestiva cittadina medievale e nel castello che la sovrasta, un ricco “banchetto” musicale, in grado di soddisfare ogni palato.
Quest’anno abbiamo potuto seguire solo la seconda serata del festival, e proprio per questo apriamo ricordando gli eventi del sempre stimolante programma approntato dal direttore artistico Yann Causse: l’apertura, vigilia della Festa nazionale francese, è stata ovviamente dedicata al paese ospitante, con un grande regalo a “indigeni e forestieri”, ovvero spettacoli gratuiti nelle piazze e nelle stradine di Grimaud, con a tema la “voce femminile” e come momento clou il concerto di La Mal Coiffée, un sestetto occitano, giunto al suo secondo lavoro discografico e che si sta imponendo come una delle puù interessanti realtà della nuova scena folk d’oltralpe. Le serate dalla terza alla sesta sono state rispettivamente dedicate alle “percussioni del mondo” con Les Tambours de Tokyo, all’Africa, con Staff Banda Bilili dal Congo, alle “musiche nomadi”, con l’ensemble di jazz manouche Trio Rosenberg, e infine ai Caraibi, con il gruppo Okan Cuba.
Ma, naturalmente, l’evento dell’anno è risultato il concerto dei Muvrini, incardinato nella serata dedicata al Sud della Francia, che è stata inaugurata dalla consueta parata per le vie del villaggio dei Saboï, pifferi, corni e percussioni dalla Camargue, una “processione” di forte impatto visivo e… sonoro! Poco dopo è iniziato il concerto sulla Piazza Nuova, che ha avuto come protagonista il gruppo Du Bartas, dalla Linguadoca, un trio che ha come strumentazione di base accordéon, gran cassa e tamburino, e che grazie a una marcata impostazione percussiva riesce a sprigionare una grande energia nell’esecuzione di un repertorio in gran parte composto dal fisarmonicista Laurent Cavalié.
Dopo la divertente esibizione sulla piazza della Chiesa di Taraf Goulamas, una fanfara “culinaria” tzigana, che ha offerto un vero e proprio aperitivo al concerto finale, il pubblico si è trasferito verso il castello, accompagnando la parata dei Saboï, a cui si erano aggiunti i Trampolieri di Monts Rieurs: alle 22 in punto è iniziato il concerto dei Muvrini, il gruppo dei fratelli Bernardini, esponenti di punta del revival folk corso, sulla scena francese ed europea dalla fine degli anni ’70 e ormai uno degli ensemble di maggiore livello artistico nel panorama musicale internazionale.
L’esibizione dei Muvrini è iniziata con “Insieme si po”, il brano di apertura del loro nuovo album Gioia, una canzone dedicata a frate Xavier, membro della Commissione Pastorale della Terra, organizzazione della Chiesa cattolica brasiliana, che si batte per la dignità dei Senza Terra, ed è proseguito con un repertorio basato sull’ultimo lavoro e su alcune perle della loro passata produzione. Abbiamo così potuto ascoltare “Bonafortuna, “Ti riconoscu”, “Ti dicu di tu” “Tu mi manchi” e una bellissima “Canzone pè Sarah”, tutte tratte da Gioia, ma anche brani ormai diventati classici, come “Quando senterà”, “Alma” “Le temps qu’il fera” e un “Agnus Dei” cantato a cappella, veramente da brivido. Uno dei momenti più alti del concerto è stata una commovente cover di “Amsterdam”, la stupenda canzone di Jacques Brel, che i Muvrini hanno riproposto in una versione carica di pathos e struggimento.
Che dire? Uno dei più bei concerti, anzi in assoluto il migliore, delle sette edizioni delle Grimaldines a cui abbiamo potuto assistere: suono di una purezza cristallina, in perfetto equilibrio fra tradizione e world music, musicisti di altissimo livello, con una menzione particolare alla giovane violinista, una personalità carismatica come quella di Jean-François Bernardini, una vocalità straordinaria e, come sempre a Grimaud, un’atmosfera di grande suggestione.
PAOLO ZARA
(http://www.les-grimaldines.com/)
(http://www.muvrini.com/)
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