CORASONG/001, 2006 – FOLK ROCK CANTAUTORALE/ITALIA
Davide Giromini è un talento naturale, un musicista che sa unire come pochi tradizione ed innovazione in uno stile originalissimo che si sposa alla perfezione con la sua vocalità profonda e mai avara di pathos. Due anni fa aveva sorpreso un po’ tutti con lo splendido album di debutto, “Apuamater”, oggi torna con un nuovo progetto, gli Apuamater Indies Folk. Con questa nuova band ha inciso “Delirio e Castigo”, un disco che come recitano le note di copertina “nasce dall’idea che il mondo corre in una direzione contraria alla valorizzazione dell’individualità umana, mercificando i modelli e cancellando le differenze. Di questa tendenza la prima vittima è il povero e la seconda il folle”. A prima vista si potrebbe parlare di un disco di lotta sociale, ma “Delirio e Castigo” è molto di più, è un elogio alla follia in musica, un trattato di filosofia minore per cuori sensibili, un opera di recupero della tradizione o forse no? Certo è che all’ascolto il disco si svela in tutte le sue suggestioni musicali, letterarie e cinematografiche costruendo dal nulla un equilibrio perfetto tra cultura nobile e citazione popolare. Fondamentale a livello musicale, è l’apporto di Luca Rapisarda (chitarra e mandolino) che dona al progetto una maggiore eleganza rispetto all’esordio, fin troppo ostico e rurale per certi versi. I brani nel loro insieme sembrano venir fuori dalla colonna sonora di un film schizofrenico eppure dolcissimo, rimbalzando da un epoca all’altra in una continua ciclicità temporale. Si passa dalla Russia zarista (la struggente “Raskolnikov”), all’Inghilterra, al Mediterraneo (“Albatro”) delle tante contraddizioni (la splendida Arca), ma è con “La Luna Ha Parlato” che si tocca il vertice poetico del disco, trascinati dal violino di Michele Menconi in un’atmosfera irreale ed onirica. Superbe sono anche “Amleto”, la toccante resa di “E Qualcuno Poi Disse” del dimenticato Gianni Nebbiosi, e “Cadice” dove Battiato incontra De Andrè.
Salvatore Esposito
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