Un supergruppo formato da musicisti membri di formazioni provenienti da tre distinte regioni d’Europa (Tëndachent, Piemonte; El Pont D’Arcalís, Catalunja; Urbàlia Rurana, Pais Valencian); un poeta e scrittore come Joan Soler i Amigó; un tema, drammatico e cruciale in questi tempi, come l’emigrazione. Il risultato: un notevole concept album e un applaudito concerto dal vivo che in Spagna hanno raccolto un buon successo di critica e di pubblico. Forte della presenza di Jordi Fàbregas (voce, chitarra, dulzaina), Maurizio Martinotti (voce, mandola tenore, ghironda), Toni Torregrossa (voce e mandola), Isidro “Tito” Pelaez (tarota e flauto), Jordi Macaya (tarota e violino), Enrico Negro (chitarre e mandola), Paco Pi (basso), Gigi Biolcati (batteria e percussioni); degli arrangiamenti di Maurizio Martinotti (sue anche la maggior parte delle composizioni); di un insieme già cementato dallo stupendo “Pau i Treva” di qualche anno fa, “Mar Mur” (tradotto liberamente “il mare come un muro”) ripropone quel sound fra il solare e l’elegiaco caratterizzato dal timbro dell’oboe popolare, dalla mediterraneità delle mandole e delle altre corde, dall’energia di una sezione ritmica che non lascia spazio alla malinconia nostalgica per consegnarci una produzione di grande impatto sonoro e di gran valore evocativo. L’emigrazione è ancora una volta protagonista di un’opera musicale, ma riesce a eccellere nella grande quantità offerta tenendo lontani gli stereotipi e i rischi di un etnicismo di maniera, regalandoci piuttosto cinquanta minuti di piacevole impegno.
Roberto G. Sacchi
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