Yacouba Dembelé, nato 45 anni fa in Burkina Faso, ha accumulato nella sua carriera artistica numerose esperienze che lo hanno spesso condotto in Europa in qualità di ambasciatore della propria cultura. Flautista e polistrumentista di eccezionale comunicativa, mancava alla sua fitta biografia un’incisione discografica in grado di trasmettere il suo modo di fare musica nel solco della particolarissima tradizione dei “griots”, i cantastorie itineranti dell’Africa centroccidentale. Adesso c’è, grazie all’etichetta Materiali Sonori. Accompagnato dal suo gruppo familiare Djeli-Kan, talora integrato da un piccolo stuolo di collaboratori (fra i quali spiccano gli italiani Vittorio Catalano, Mino Cavallo, Arlo Bigazzi, Marzio Del Testa che con Yacouba partecipano al progetto “Canti Erranti”), la sua musica graffia l’anima: il flauto, nelle sue mani, diviene per magia quello che questo strumento divenne per il rock nelle mani di Ian Anderson dei Jethro Tull, portatore una forte carica eversiva che non si stempera, anzi si amplifica per contrasto quando le sue sonorità si confrontano direttamente con quelle occidentali, che mai riescono a prevalere, e giustamente, nell’equilibrio dell’insieme. Immaginiamo che assistere allo spettacolo dal vivo possa rendere ancor meglio di mille parole la forte carica energetica che Yacouba Dembelé & Djeli-Kan sono pronti a distribuire al pubblico, ma in attesa dell’evento anche il disco può essere un buon sostituto. Un disco che fa della coralità uno dei suoi punti di forza ma, anche grazie alla qualità della registrazione (superiore alla media del genere), non nasconde le individualità di vaglia che presenta. Tutto da scoprire, tutto da ascoltare. www.materialisonori.com.
Dario Levanti
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