David Honeboy Edwards “l’ultimo dei grandi bluesmen del Mississippi” ancora in vita si è spento serenamente alle tre del mattino di lunedì 29 agosto 2011 nella sua casa di Chicago. Il suo manager, amico e all’occorrenza armonicista Michael Frank della Earwig Records, distrutto dal dolore, ha affermato di essere sicuro che Honeboy si sia trasferito in Paradiso dove si è unito alla lunga schiera di uomini di blues che là risiedono. Honeboy ha vissuto una vita lunghissima e piena di soddisfazioni. Era un uomo in pace. Amava dire: – e così si intitola la sua autobiografia – The world don’t owe me nothing – il mondo non mi deve nulla.
Honeboy aveva 96 anni, buona parte dei quali li aveva passati suonando blues in giro per il mondo. Il suo ultimo concerto risale al 17 aprile scorso. Fino alla fine ha continuato a mantenere uno spirito positivo, non perdendo mai il suo talento di musicista e di grande raccontatore di storie. E di storie di blues ne aveva da raccontare Honeboy. Fu lui a raccontarmi alcuni preziosi aneddoti su Robert Johnson come armonicista quando lo conobbi a Clarksdale qualche anno fa. D’altronde lui Robert Johnson l’aveva conosciuto bene. Era con lui a suonare anche la notte che Johnson venne avvelenato a morte. Honeboy aveva annunciato il suo ritiro solo alcuni mesi fa quando le sue condizioni di salute erano repentinamente peggiorate. Edwards è stato davvero uno dei pionieri del Delta blues. Uno di quelli veri, autentici. Era anche molto generoso. Decine i musicisti che devono a lui la loro fortuna. Ad esempio fu lui in qualche modo a “scoprire” e a convincere Little Walter a trasferirsi a Chicago dove il celebre armonicista esplose in tutta la sua grandezza. David Honeboy Edwards era nato a Shaw, Mississippi, il 28 giugno 1915. Se ne andò di casa a quattordici anni per seguire il grande Big Joe Williams di cui diventò ben presto l’allievo prediletto. Tra gli altri bluesmen con cui ha suonato ci sono leggende che rispondono al nome di Charley Patton, Tommy Johnson, Howlin’ Wolf e Johnny Shines. Nel 1942 il celebre ricercatore Alan Lomax lo fece registrare a Clarksdale in Mississippi per la Library of Congress. Fu in quell’occasione che Honeboy, generoso come sempre, presentò Muddy Waters a Lomax e il resto è storia.
Di Honeboy ricorderemo sempre l’estrema gentilezza e l’eleganza dei gesti. Ci mancheranno i suoi occhi “dolci come il miele” davanti a cui è passata davvero buona parte della storia del blues e il sorriso affabile, semplice e sincero.
Grazie Mr. Edwards grazie di tutto. Perchè se è vero che il mondo non ti doveva nulla noi appassionati di blues a te invece dobbiamo molto.
Ciao Honeboy. See you in Heaven
Fabrizio Poggi
Qui sotto potete rivedere Honeboy in un inserto tratto dal del documentario del 2004 “Lightnin’ In A Bottle”
alessandro nobis dice
Mi spiace moltissimo. Chiusura di un’epoca che ha segnato la storia della musica.