Una segnalazione più che una vera e propria recensione. Un promemoria per chi distratto voglia cogliere qualche produzione nuova e di qualità nel mondo non della musica tradizionale, ma della musica tout court che della tradizione si è nutrita per anni.
Stiamo parlando di Alfio Antico, un musicista che pur considerato un erede diretto della tradizione musicale siciliana e conosciuto per essere uno dei principali interpreti in Italia della tammorra, si è cimentato in questi anni in diverse dimensioni artistiche: dalla musica alla danza e al teatro.
Parlando di Alfio Antico, di questo disco, torna buona l’etichetta folk progressivo.
In questo caso siamo di fronte ad un folk che è altro dai territori di tradizione da cui è partito, ma che “progredendo”, andando avanti ha saputo conservare la sua capacità di raccontare. La capacità di riportare in poesia, in canzone un mondo intimo che parla di latte materno, di mercati del pesce, di scontri amorosi. Che parla di acqua, di pioggia, di “erba straziata dal passi della gente”. E in Di cu sugnu Alfio Antico si racconta come colui che appartiene a “qualcosa di antico e prezioso, alle docili bestie che chinano la testa in cerca di carezze”.
No, non aspettatevi musica popolare, ma poesia tanta. Una poesia “popolare” che racconta dell’intorno e attinge al dentro. Una poesia che si fa canzone attraverso la composizione intelligente dell’autore e attraverso l’occhio attento (e la partecipazione come musicisti) di Carmen Consoli e Puccio Castrogiovanni che firmano, insieme ad Antico, gli arrangiamenti.
Tiziano Menduto
Narciso Records
www.narcisorecords.it
info@narcisorecords.it
Lascia un commento