Una delle sorprese più piacevoli dell’edizione 2006 di Isola Folk era stato Cesare Aresi, musicista della Bassa Bergamasca, che aveva presentato un set in bilico tra folk e cantautorato, caratterizzato da canzoni interessanti nei testi (alcuni in italiano, altri in dialetto) e da arrangiamenti musicali decisamente di buon livello.
Nell’estate 2011 è uscito il secondo album di Cesare, dal titolo Le cose della vita, che conferma quanto di buono si era evidenziato in quell’occasione e nel suo primo lavoro (Morettina, Autoproduzione 2006). Sono in parte cambiati i musicisti, gli arrangiamenti non sono più del ben noto Carlo Pastori e di Alessandro Calabrese, bensì dell’altrettanto bravo Giovanni Scarpanti, manca forse qualche pezzo “fortissimo”, come “Morettina” o “Oh Signur che éta l’èmai” nel primo CD, ma il risultato è ugualmente apprezzabile.
L’album è quanto mai eclettico dal punto di vista musicale, spaziando dalle sonorità country del brano di apertura, la divertente “La domenica matina”, a quelle quasi rock-blues di “Un uomo cattivo”, dall’atmosfera world creata dalle percussioni in “Teresa” (echi di de Andrè?) a quella tipicamente cantautorale di “Signur varda zó”, o al folk di “Ol padrù de la melunera”. Il punto di forza sono senza dubbio i testi, semplici e diretti, però mai banali, capaci di cogliere quei dettagli nei quali «si gioca la vita intera», che nascono da un approccio non ingenuo, ma sempre positivo alla realtà, accostando, senza alcuna preoccupazione filologica, in modo apparentemente casuale ma efficace, italiano, dialetto o magari una sorta di «strano slang popolare».
Nell’album spiccano, oltre quelle già citate, l’inteso “Ol blue de la grapa” (già presente, insieme a “Alégher sò”, nel primo CD), la scanzonata, ma al tempo stesso profonda “La gru”, e infine tre brani lenti, ma di grande intensità e suggestione: due canzoni d’amore, la delicata “Gh’è la löna” e l’impressionistica “Gota dopo gota”, la cui melodia è efficacemente sottolineata dal violoncello di Mario Torresetti, e la finale “La carezza del Nazareno”, dedicata a Enzo Jannacci, da sempre riconosciuto da Cesare Aresi come imprescindibile riferimento poetico e musicale.
Canzoni da ascoltare, ma forse soprattutto da cantare!
Paolo Zara
Per contatti
sito web: http://cesarearesi.wordpress.com/
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