XOURCE RECORDS, XOUCD 122, 1998 – SVEZIA/MUSICA PROGRESSIVA
Sembra che a partire dagli anni Novanta l’organico in trio sia quello più conforme ai princìpi estetici della nuova musica svedese di derivazione tradizionale (vedi l’affermarsi di gruppi quali Väsen, Frifot, Bäsk, ma anche i primi Hedningarna). Chissà se tale tendenza non possa rappresentare una reazione agli ensemble costituiti da un numero cospicuo di membri che hanno dominato la scena musicale folk svedese nei decenni precedenti?
In ogni modo, Bazar Blå – formazione che ha avuto origine nel 1996 – è costituita da tre artisti di gran levatura strumentale. Il compositore Johann Hedin (nyckelharpa e voce) è tra i maggiori virtuosi e innovatori di quest’antico e peculiare strumento a bordone che presenta delle chiavi come la ghironda, si suona con un archetto come il violino, e possiede corde di risonanza come la viola d’amore. Hedin, che in qualità di costruttore ha sviluppato modelli originali di propria concezione, è stato insignito del titolo di riksspelman (musicista nazionale) per la musica tradizionale nel 1992. Björn Meyer (bassi e voce) è musicista elegante, dotato di forte senso del ritmo. Sebbene la sua formazione di base sia di matrice jazzistica, si trova a suo agio anche con le sonorità latine e flamenco. Infine, Fredrick Gille (percussioni e voce) padroneggia i linguaggi jazz ed etnici, riuscendo a manipolare numerosi strumenti (tabla, kalimba, djembe, duff, bendir, darbouka, caxixis, ed altri arnesi sonori).
Nordic City rappresenta l’album di debutto del terzetto. Si compone di tredici tracce delle quali una sola è tradizionale, e contiene musica non facilmente classificabile. A parere di chi scrive, ciò va inteso in senso positivo. L’idea dominante e le frasi musicali sono elaborate a partire dal lessico sonoro scandinavo. Ma la rimessa in circolo dei modi popolari svedesi avviene incrociando i più diversi stilemi musicali (classicismo da camera, timbri latini, cadenze jazzistiche, effetti sonori, accenti balcanici). Il suono della band si apre fortemente all’improvvisazione di tipo melodica e ritmica. Convince l’interazione tra lo strumento melodico principale, la nyckelharpa (i cui registri variano tra sopranino, soprano e tenore), i bassi a sei corde, che Meyer lascia andare liberamente, utilizzandoli a tratti come una chitarra, le pelli, i metalli e i legni, messi in movimento dalle abili e concrete mani di Gille. Raramente i tre musicisti smarriscono i loro sentieri sonori, sconfinando nelle note eteree e inconcludenti che conducono alle soglie della “nuova era”. Si tratta di lievi sbandamenti, superati dal trio con gioiosa ed efficace padronanza della materia musicale.
Nordic City affascina per raffinatezza compositiva, nonché per ricerca timbrica e armonica. In definitiva, con certezza, Bazar Blå si possono considerare tra gruppi più espressivi della nuova, vitalissima scena musicale svedese.
Ciro De Rosa
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