FRL 1° – 7, 2000 – FOLK PROGRESSIVO/ITALIA
La diminuzione dei costi di realizzazione di un Compact Disc è considerata da alcuni soloni della musica come la causa prima dell’abbassamento di qualità delle produzioni discografiche. “Tutti fanno dischi!”, si lamentano e stigmatizzano. Noi, invece, che mettiamo in azione tutte le nostre difese immunitarie quando sentiamo “puzza di mercato”, plaudiamo alla possibilità che la tecnologia contemporanea concede anche a due sconosciuti musicisti di incidere con la proprie forze un disco e farlo conoscere, apprezzare, utilizzare da chi possa in esso trovare spunti interessanti di divertimento o riflessione.
D’altra parte, l’allargamento della pratica musicale di base è uno dei segnali di civiltà per un Paese e quindi siamo ben lieti di presentare “Farfalle Gialle”, che può essere eletto a simbolo di questo particolare tipo di produzioni, destinate sicuramente più alla soddisfazione di particolari intime esigenze di “fare musica” che non a improbabili successi commerciali. Un duo, composto da Marco Belcastro (chitarra, organetto, voce) e Simone Mauri (clarinetti, pennywhistle), con la partecipazione del bassista e contrabbassista Antonio Cervellino in un paio di brani, per una line-up essenziale; un disco soprattutto di composizioni originali, in gran parte scritte per essere colonne sonore o musiche di scena, in cui gli strumenti duettano con sobrietà, senza perdersi in meandri virtuosistici e senza impazzire alla ricerca dell’estremizzazione sonora. Un disco semplice, ma non per questo banale; interessante la versione del “British Swing” di Norbert Pignol e del tradizionale ebraico “Der rebbe hot gehejsen”, più che accettabili le idee compositive dei brani originali, con tutti i limiti in sede di arrangiamento che un duo inevitabilmente ha intrinseci.
“Farfalle Gialle” è stata una simpatica sorpresa, la conferma della presenza in Italia di un tessuto musicale diffuso e sconosciuto, l’occasione per apprezzare l’impegno e l’ingegno di due musicisti che ci auguriamo di risentire presto in altri più ambiziosi progetti.
Enrico Lucchesi
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