Con il pregevole intento di far conoscere anche in Italia questo autore del New England, la Blue Flame di Milano dà alle stampe questa antologia “All over the place”, che raccoglie in più di 77 minuti il meglio della produzione discografica di Patrick McGinley, ovvero dei suoi due CD “Old Man Romance” del 1993 e “Recorded Life” del 1997, più due inediti.
Copertina al solito in splendido digi-pack, registrazione ottima, questo “All over the place” rende merito alla bravura di questo songwriter che predilige raccontare se stesso rivestendo le sue composizioni in modo molto semplice, con una chitarra acustica ed un violino. Canzoni che nella loro semplicità cercano di coinvolgere lo stesso ascoltatore che può averle vissute nella propria vita ma non riuscendo però ad esternarle così bene come McGinley invece riesce a fare. Ecco allora “St. patrick Isle”, una sorta di viaggio alla ricerca delle proprie radici e tra le altre “Ordinary man, dedicata al fratello scomparso nel ‘90. McGinley è autore sensibile e introspettivo, sorretto da una costante vena creativa che ha saputo mettere a frutto le esperienze maturate negli anni passati sia in ambito rock e bluegrass sia soprattutto come folksinger negli innumerevoli folk clubs d’America; la sua è una miscela musicale che riflette la storia della musica statunitense, utilizzata per raccontare le proprie storie. Il suo mancato successo, ma questa è una storia che abbiamo già scritto, non è da ricercare nel fatto che McGinley sia un “perdente” ma perché il mercato d’Oltreoceano sta diventando totalmente impermeabile verso gli artisti indipendenti, ma non solo verso quelli; i Wallflowers, la band di Jakob Dylan, sei milioni di dischi venduti, faticano a trovare una compagnia che pubblichi il loro nuovo disco, già pronto da mesi!
Alessandro Nobis
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