I Musicanti del Piccolo Borgo hanno alle spalle una storia piuttosto lunga, risalente addirittura alla seconda metà degli anni Settanta e, fatto davvero singolare, alla formazione originale -costituitasi a Roma, anche se oggi la sede del gruppo è di fatto ad Arezzo- appartengono ancora la maggior parte dei membri. Gruppo che propone un repertorio che spazia dal Molise al Basso Lazio, con puntate in altre regioni del Sud a presentare alcuni “classici”, non si può definire filologico nel senso stretto del termine, in quanto l’intervento creativo -mai peraltro invasivo- è sensibile, soprattutto nelle interpretazioni affidate al polistrumentista Silvio Trotta che della formazione è in un certo senso il frontman. I Musicanti, però, traggono sicuramente buona parte della loro forza espressiva dall’ottimo amalgama umano e artistico che li lega e l’impatto dell’insieme, unito alla simpatia e alla teatralità di alcuni momenti, è quello che il pubblico maggiormente gradisce. Seri, modesti, dilettanti nel senso migliore del termine (si e ci dilettano) ma soprattutto consapevoli del proprio operato e del proprio ruolo, costituiscono un esempio di strada da seguire per tante formazioni più giovani che – anziché prendere a modello alcune inarrivabili stelle dell’universo folk europeo o mondiale- potrebbero trovare nella storia e nel presente di gruppi come I Musicanti del Piccolo Borgo un percorso ideale sia musicale sia personale. Finora piuttosto penalizzati dal punto di vista discografico, grazie all’impegno del Teatro del Sole possono ora ripresentare sul mercato le due loro registrazioni precedenti, tirate a lucido e ben confezionate in un cofanetto contenente 2 CD e un elegante libretto con i testi e alcune note, fra cui spicca un contributo di Corrado Sfogli de La Nuova Compagnia di Canto Popolare che ben inquadra il senso del loro lavoro. In attesa di un CD tutto nuovo, la cui uscita dovrebbe essere imminente, raccomandiamo questa edizione “speciale” che raccoglie il frutto di oltre vent’anni di lavoro e di passione.
Roberto G. Sacchi
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