Dalla piccolissima Valle d’Aosta, una conferma della vitalità contagiosa di questi ultimi anni espressa da questo territorio. La formazione guidata da Cesare Marguerettaz ribadisce lo specifico interesse per la riproposta –rigorosamente acustica ma non necessariamente filologica- di canti, danze e “contines” (filastrocche) del territorio regionale. Con apprezzabile coerenza, il gruppo continua a caratterizzarsi seguendo il modello stilistico già utilizzato con il disco d’esordio “Trotta trotta mon mulette”, del 2005, consistente in una riattualizzazione leggermente personalizzata del revival francese degli anni Ottanta, interpretata e riletta dalle specifiche caratteristiche dei suoi componenti. La ricchezza e la varietà dei timbri utilizzati compensa abbondantemente una certa ripetitività degli arrangiamenti e rende leggero alle orecchie contemporanee un repertorio che risente, e non potrebbe essere altrimenti, la sua arcaicità di costruzione. Oltre alla presenza ormai costante del non dimenticato fiatista dei Barabàn degli anni Ottanta, Guido Montaldo (qui impegnato alle cornamuse), degna di nota è la partecipazione come ospiti nella title-track di Mario Poletti e Sergio Berardo dei Lou Dalfin, a testimoniare una volontà di cercare liasons artistiche e umane sulle quali impostare lo sviluppo futuro del gruppo. Sempicità, divertimento, una certa aria di complicità sono i punti di forza di questo “Soldats de la neige” che ha soprattutto il merito di renderci familiari, evocandole, le figure quasi mitiche dei volontari che, per millenni, come “soldati della neve”, aiutavano i viandanti sorpresi dalle tormente.
Dario Levanti
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