Già membro dei Mamàlegrè, Junio Cesare Pettinati è un promettente cantautore di Castrano (Ba) con la passione tanto per le tradizioni musicali della sua terra quanto per il cantautorato di matrice americana. Il desiderio di dare una dignità artistica alle proprie composizioni, lo ha portato a fissare su disco alcune sue idee musicali e così con mezzi quasi di fortuna ha inciso Koremakìa, il suo album di esordio. Un disco ancora non distribuito e uscito quasi in semi-clandestinità ma che siamo sicuri rappresenta un ottimo punto di partenza. Il sound ruvido, informale, quasi casuale che avvolge le composizioni di Pettinati è però il vero punto di forza di questo disco. Ascoltandolo nel complesso si ha proprio la sensazione di essere in uno scantinato con tanto di amplificatore valvolare e chitarra elettrica senza effetti. Sin dal primo brano Nell’Inganno Del Tempo Che C’è, si attraversano atmosfere elettriche scarne ma anche spaccati più tenui come nel caso di Poco Prima Di Te e Nella Mia Testa. Unica divagazione è Tiempu Senza Tie, un brano il cui ascolto da la sensazione che Steve Wynn si stia esibendo sul palco della Notte della Taranta, un esperimento emblematico che ben si sposa con il brano successivo Per Te Che Non Ci Sei che rimanda alle atmosfere di Dylan prodotto da Lanois di Oh Mercy e Time Out Of Mind. Chiudono la title-track, pennellata da una bella melodia ariosa e Tu Mi Salverai, in cui si scopre Pettinati raffinato chitarrista acustico. Koremakìa è dunque un album da scoprire in tutte le sue ruvide sfaccettature, con la speranza che non resti solo per pochi.
Salvatore Esposito
Pettinati, Junio Cesare – “Koremakia” (CD)
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