L’idea, riconosciamolo, non è nuova. Orchestra di Piazza Vittorio a Roma, Banda di Piazza Caricamento a Genova, Orchestra di via Padova a Milano… idea non nuova, ma sempre bella. Diceva Confucio: “Se vuoi conoscere la cultura del Paese in cui ti trovi, ascolta ciò che cantano e ascoltano le genti che lo abitano”: quindi, visto che le nostre grandi (e piccole) città stanno diventando sempre più multietniche, ben venga questo disco e chi l’ha concepito. Porta Palazzo è uno dei cuori pulsanti di Torino, non propriamente il “salotto buono” della città, ma piuttosto il luogo in cui è possibile cogliere gli umori e le passioni della città reale, vera, con tutte le sue contraddizioni e i suoi drammi piccoli e grandi. I componenti di questa Orchestra, guidati dall’italiano Mauro Basilio, provengono da Nigeria, Tunisia, Usa, Senegal, Mauritius, Cuba, Algeria e Cina e dipingono un colorato affresco multietnico. In questo, la somiglianza con le altre esperienze citate, è forte. Ma all’ascolto le similitudini scompaiono quasi interamente, perché l’Orchestra di Porta Palazzo ha confezionato un disco molto curato e anche, a suo modo, complesso: mai, o quasi mai, nelle sue tracce l’aneddotico o l’esotico fine a se stesso prendono il sopravvento e gli aspetti musicali, di costruzione e di esecuzione, sono la componente più efficace e comunicativa dell’insieme. Il repertorio attinge dai bacini di origine dei membri dell’Orchestra e le lingue cantate (il wolof senegalese, l’arabo, l’anglo-nigeriano, lo spagnolo, il siriano…) sono utilizzate per cantare storie di tradizione o alle varie tradizioni ispirate. Singolare come il tutto riesca a conservare una definita unicità, una sua compattezza interiore nonostante la varietà di anime che lo compongono. Perché, a nostro avviso, il progetto musicale che c’è a monte della realizzazione discografica, era forte, chiaro, condiviso. Significativa la presenza in scaletta di “Porta Pila” (nome dialettale di Porta Palazzo), classico di Gipo Farassino su musica di Aznavour, autentico omaggio rivolto dalla multietnica formazione alla città che la ha voluta accogliere e tenere a battesimo artistico.
Roberto G. Sacchi
Orchestra di Porta Palazzo – “Orchestra di Porta Palazzo” (CD)
Folkclub Ethnosuoni – ES5377, 2009
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