Qualunque sia il percorso fisico di avvicinamento ad esso, non si può nascondere che il massiccio del Pollino affascini e strugga per la sua imponenza ma soprattutto per il valore universalmente noto che questo lembo di terra di mezzo ricopre nella storia e nelle tradizioni del nostro Sud. Negli ultimi anni, soprattutto, non sono mancate raccolte discografiche tese a documentare il patrimonio etnomusicale di questa subregione storica, che ha nella zampogna e nella chitarra battente i suoi strumenti-guida e nella tarantella il suo ritmo principe. Ma questa produzione Radici Music Records si segnala per la qualità delle tracce contenute, registrate mantenendo intatto il fascino della ripresa sul campo, e per la qualità della confezione, come ormai nella tradizione dell’etichetta toscana. Non mancano la traccia video e un intero libretto in lingua inglese, al quale è stata affidata la divulgazione internazionale del lavoro. Anima instancabile del disco è Walter Astorino, un musicista di oggi innamorato delle proprie tradizioni, che giustamente prende le distanze da ogni forma di conservazione fine a se stessa per proporsi insieme a Francesco Rusciano e Pietro Adduci come responsabile del progetto, scrivendo tra l’altro: “Fra il cemento armato a vista delle architetture spontanee, è difficile per gli estranei cogliere il senso della specificità culturale di un popolo che appare assorbito in un lungo anno zero. Il passato è passato, cedendo docilmente il campo a tutte le sovrapposizioni che il tempo ha disposto. L’idealizzazione romantica del pittoresco non ha per ora avuto luogo. E’ forse questo carattere astorico che cela la simultaneità di un altro presente. La musica che abbiamo eseguito non è affatto musica morta ma è espressione di una cultura sommersa”. Dietro la sacralità quotidiana della tradizione, il pensiero moderno si fa strada. Tutto ciò non può che essere molto positivo.
Dario Levanti
I Suoni Del Pollino – “Sonate Calabresi” (CD)
Radici Music Records – RMR123, 2007
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