“Mirë se na erdhëtit shën Sofi” è la scritta in lingua arberëshe che accoglie il visitatore a Santa Sofia d’Epiro, paese dell’entroterra cosentino le cui origini sono comunque anteriori all’arrivo degli Albanesi nella Calabria settentrionale intorno alla fine del XV secolo. Si tratta di un piccola comunità culturalmente fertile: qui ha sede radio Epiro, radicata emittente FM autogestita. A Santa Sofia da più di dieci anni sono attivi gli Spasulati (che in dialetto locale significa spiantati), saliti alla ribalta nazionale come spalla al concerto milanese di Manu Chao nel 2001 e due volte presenti al prestigioso festival Rototom Reggae Sun Splash. A dare vita oggi a questa formazione sono cinque musicisti: Fabio il Zalles (voce e basso), Mr. Goldenbridge (chitarre), Maurizio Mirabelli (batteria, campanacci), Gianluca Marchianò (chitarra), Corrado Mendicino Mendossa (tastiere, programmazioni ambienti). Benedetto dal mixaggio di Madaski, Kilometrando è il terzo capitolo dell’effervescente band votata alla rima in arberëshe che adagia su un’intelaiatura ritmica reggae, innestandovi flessuosità dub, incisività rock e guizzi ska, senza tralasciare profumi world. Quelle cantate nella lingua minoritaria dello Stato italiano parlata dai discendenti dei gruppi giunti dall’altra sponda dell’Adriatico, sono squarci della quotidianità contemporanea, tra ironica amarezza e scoramento che non tradiscono la volontà e la necessità di riscatto, come traspare con chiarezza nelle dodici tracce. Si inizia con l’usura denunciata nel dub-rock di “The Banka”. Cantano la difesa della natura nel rock-blues-reggae “La Karta”, mentre “Kilometrando”: elogio del viaggio come essenza della vita, cantata in italiano, ha l’incedere iniziale di una chanson, caratterizzata dal timbro ruvido della guest star Tonino Carotone, per poi acquisire una progressione ska. Sull’attualità dei detti popolari insiste “Thiken e bàrkun”, divertente brano che al rock unisce l’atmosfera da spaghetti western. Segue la patchanka rock-reggae di “Rencontre” che si presenta in due versioni, di cui la seconda sistematizzata in chiave dub da Madaski; propone una riflessione sul razzismo “Ndëse nge di”, tra gli episodi più incisivi del disco. Massimo rispetto per la sapienza delle nonne in “Oj nà”: tra umori balcanici e arabesque, voce e flauto di Hocine Hadjali in evidenza, con bel contrasto di chitarre distorte. È in italiano la ballata “Un altro giorno”, così come la reggae song di “I’m happy”, che ricorda i Clash di “Sandinista”, denuncia della tragedia del lavoro nero. La storia dell’emigrante che non rinuncia alle proprie origini è il soggetto di “Nga ketù”, torrido reggae con innesti dub. Da ascoltare con attenzione la chiusura con “Monakella”, altro episodio musicalmente tra i più riusciti della band sofiota, un commento alle deviazioni della Chiesa dalla retta via.
Ciro De Rosa
Spasulati Band – “Kilometrando” (CD)
MK Records / Venus
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